Voce spagnola: riconquista. Termine con cui vengono indicate le guerre
combattute dagli Spagnoli per liberare la penisola iberica dagli Arabi. Il
concetto di
r. venne introdotto nel XVI sec. dalla Monarchia spagnola
cattolica, cui piacque interpretare la storia iberica come un'ininterrotta
crociata contro gli Arabi, ma, al di là del suo valore di mito fondativo
della storia medioevale spagnola, ha un debole significato storiografico,
essendo ormai accertato il compenetrarsi di influenze culturali tra mondo
cristiano e mondo musulmano. • Encicl. - La
r. comprende il periodo
tra il 718, quando Pelagio, re delle Asturie, sconfisse gli Arabi a Covadonga, e
il 1492, anno della presa di Granada. All'inizio dell'VIII sec. pressoché
tutta la penisola iberica era stata assoggettata dagli Arabi e solo al Nord,
nella zona dei Pirenei, erano rimaste alcune piccole signorie cristiane.
Decisivo nella lotta antiaraba fu il contributo dell'Aragona: nel XII sec., re
Paolo I, con il sostegno della cavalleria francese e (in particolare della
Guascogna e della Linguadoca), occupò Huesca (1096) e Barbastro (1101),
mentre nel 1119 Alfonso I il Battagliero si impadronì di Saragozza, che
divenne anche residenza reale. Nel 1137 il matrimonio dell'erede al trono
d'Aragona, Petronilla, con il conte di Barcellona, signore della Catalogna,
allora feudo francese, portò all'unione dei due territori e impresse,
negli anni seguenti, una vigorosa ripresa delle ostilità, con
l'assorbimento dei territori musulmani di Valencia Murcia e delle Baleari.
Quando la Castiglia, sotto Ferdinando III (1217-1252), si impadronì di
Cordova e Siviglia, spingendosi sino a Cadice, i possedimenti arabi in Spagna si
ridussero al solo Regno di Granada, che sopravvisse sino al 1492.