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Rea.

Mit. - Antica divinità greca della natura fecondatrice e personificazione della terra che, fecondata, assicurava prosperità e floridezza; le era sacro il tralcio della vite. Secondo la Teogonia di Esiodo, era una titanessa, figlia del dio del Cielo, Urano, e della dea della Terra, Gea. Sposò il fratello Crono, signore del mondo intero, da cui ebbe sei figli, tre femmine e tre maschi: Estia, (la romana Vesta), Demetra (Cerere), Era (Giunone), Ades (Plutone), Poseidone (Nettuno) e Zeus (Giove). Non appena usciti dal grembo materno, tutti i figli venivano divorati dal padre che temeva si avverasse l'oracolo dei genitori: in base ad esso uno dei figli l'avrebbe spodestato. Quando fu sul punto di partorire il sesto figlio (Zeus), R. si rivolse a Urano e a Gea. Questi, dopo averle rivelato che Crono era destinato a essere spodestato da Zeus, consigliarono alla figlia di recarsi a Litto, nell'isola di Creta, ove Gea accolse il neonato, nascondendolo in una grotta del boscoso monte Aigaion; qui i Coribanti, originariamente geni o assistenti divini di R., coprirono i vagiti del bambino battendo con le loro armi sugli scudi. In sostituzione del neonato, R. porse a Crono una grossa pietra avvolta in fasce ed egli la divorò pensando si trattasse di Zeus. Accortosi dell'inganno, Crono cercò ovunque il figlio, ma senza risultato. Zeus, intanto, crebbe rapidamente e, di lì a poco, sconfisse il padre, costringendolo a restituire gli altri figli che aveva divorato (essendo di stirpe divina, infatti, i fratelli di Zeus non erano morti: si erano semplicemente depositati nel grande ventre di Crono). Fu così che i figli di R. diedero vita a una nuova generazione olimpica, di cui Zeus fu il sovrano; quanto a R., divenne la Grande Madre degli dei, tanto che in epoca romana fu identificata con la dea frigia Cibele, che i Latini chiamavano Magna Mater. Il culto di R. si diffuse principalmente nel bacino dell'Egeo, a Creta e in Anatolia. Più in particolare, sul monte Taumasio, in Arcadia, c'era una grotta sacra a R. in cui solo alle sacerdotesse era consentito entrare; nei santuari di Cos e Mileto si compiva un particolare sacrificio in suo onore; ad Atene era stato eretto un tempio consacrato a R. e a Crono; le due divinità, infine, venivano celebrate anche nella festa religiosa attica delle Cronie.