Tragedia in cinque atti, in prosa e versi, scritta da W. Shakespeare tra il 1605
e il 1606 e rappresentata il 26 dicembre 1606 davanti al re Giacomo I a
Whitehall. Lear, il vecchio re di Britannia, vuole dividere il proprio Regno tra
le tre figlie, Gonerill, Regan e Cordelia, ma quando la minore delle figlie,
Cordelia, dichiara sinceramente il suo affetto filiale senza imitare le
espressioni adulatorie delle sorelle, egli la disereda e condanna
all'esilio il conte di Kent che la difende. Il Regno viene quindi diviso
tra Gonerill, moglie del duca d'Albany, e Regan, moglie del duca di
Cornovaglia, mentre Lear stabilisce di trascorrere sei mesi all'anno
ospite di ciascuna delle figlie, assistito solo da una scorta di 100 cavalieri.
Parallela è la vicenda del conte di Gloucester il quale, prestando fede
alle calunnie del figlio illegittimo Edmund, decreta la morte del figlio
legittimo Edgar. Edmund, credendo di essersi sbarazzato per sempre del
fratellastro, estromette il padre dal titolo e lo fa accecare. Non meno brutale
è il comportamento di Gonerill e Regan che, non appena ottenuto il
potere, si rifiutano di accogliere in casa propria il padre. Lear, spinto alla
pazzia dall'ingratitudine delle figlie, si trova a vagare nella tempesta
accompagnato dal Matto, il buffone di corte, e dal fedele Kent travestito.
Cordelia, che nel frattempo ha sposato il re di Francia, sbarca a Dover con
l'esercito e accoglie affettuosamente il padre. I Francesi vengono
però sconfitti e Cordelia è impiccata per ordine di Edmund. Lear
muore di dolore. Spinta dalla passione per Edmund, Gonerill avvelena la rivale
Regan e progetta anche l'uccisione del marito ma, una volta scoperti i
suoi delitti, si suicida. Il duca di Albany diventerà il re di Britannia.
Intanto Edgar, sfuggito alla condanna, uccide l'usurpatore Edmund, viene
riabilitato dal padre e reintegrato nei suoi diritti. Il
R.L. appartiene,
con
Amleto,
Otello,
Macbeth, al ciclo delle grandi tragedie
shakespeariane, in cui si accentua la consapevolezza delle contraddizioni
insanabili dell'esistenza e dove gli eroi protagonisti sono condannati a
una solitudine senza scampo. Tra gli elementi più significativi della
struttura del
R.L. è la giustapposizione tra la pazzia del vecchio
re e lo sconvolgimento della natura nella tempesta, elemento che domina la parte
centrale del dramma. La follia umana di Lear è, d'altra parte,
manifestazione del sovvertimento dell'intera struttura socio-politica di
cui Shakespeare mostra le incoerenze e la gratuità, senza proporre
né una restaurazione dell'ordine costituito né consolatorie
soluzioni alternative.