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Rašín, Alois.

Economista e uomo politico cecoslovacco. Attivo nel movimento irredentista ceco, nel 1893 fu arrestato e rimase in carcere per due anni. Tra i massimi rappresentanti del Partito nazional-liberale dei Giovani Cechi, fu dapprima eletto alla Dieta boema e nel 1911 deputato al Reichsrat viennese. Durante la guerra svolse attività antiaustriaca e nel 1916 fu condannato a morte per alto tradimento. Graziato, dopo la costituzione della Repubblica cecoslovacca nel 1918 entrò a far parte del primo Governo del nuovo Stato come ministro delle Finanze. Prese vari provvedimenti di politica economico-finanziaria e operò il distacco della nuova moneta cecoslovacca dalla svalutata corona austriaca. Nel 1922 riassunse il ministero delle Finanze nel Governo di coalizione presieduto da A. Svehla, leader del Partito agrario, di cui egli rappresentava l'ala destra. Fu duramente attaccato dai comunisti per la sua politica finanziaria deflazionistica e di stabilità monetaria. Nel 1923 venne assassinato da un anarchico. Scrisse saggi di economia e di politica finanziaria, tra cui Il mio progetto finanziario (1920) e La politica finanziaria ed economica sino alla fine del 1921 (1922) (Nechanice, Boemia 1867 - Praga 1923).