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Raynal, Guillaume-Thomas-François.

Scrittore storico-politico francese. Gesuita, nel 1747 abbandonò la vita religiosa e si recò a Parigi, dove si dedicò con entusiasmo all'attività pubblicista. La storia e la diffusione delle idee degli enciclopedisti costituirono l'oggetto privilegiato della sua riflessione, la quale contribuì non poco alla propaganda delle idee e dello spirito dell'Illuminismo. Le sue opere principali sull'argomento furono: Histoire du Stathoudérat (1748), Histoire du Parlement d'Angleterre (1748-51), Anecdotes littéraires (1750), Mémoires politiques de l'Europe (1754-74). Il suo scritto più celebre fu la Histoire philosophique et politique des établissements et du commerce des Européens dans les deux Indes (1770), in cui denunciò l'opera dei colonizzatori e quella della Chiesa nelle Indie occidentali. La reazione di re Luigi XVI non si fece attendere a lungo: nel 1781, in seguito alla condanna da parte del Parlamento di Parigi, fu costretto a fuggire dalla Francia, rifugiandosi dapprima in Belgio e, successivamente, presso le corti di Prussia (Berlino) e di Russia (Pietroburgo). Rientrato in patria nel 1787, si stabilì a Tolone, ospite di P.-V. Malouet; quando, nel 1789, fu eletto deputato agli Stati Generali, rinunciò al mandato a favore del suo ospite. Sostenitore del rinnovamento dello Stato e dell'ascesa della nuova classe imprenditoriale, contribuì considerevolmente con i suoi scritti, spesso assai critici nei confronti del Governo francese, al diffondersi di idee rivoluzionarie. Pur avendo aderito alla fase iniziale della rivolta, affermando anche il diritto d'insurrezione, nella vecchiaia ritrattò i suoi principi. Allo scoppio della Rivoluzione francese, si accostò a posizioni monarchico-liberali e si oppose poi agli sviluppi democratici e repubblicani del processo rivoluzionario, condannandone i disordini in una lettera all'Assemblea nazionale (1791) (Saint-Geniez-d'Olt, Aveyron 1713 - Chaillot, Parigi 1796).