Opera lirica in tre atti, con musica di W.A. Mozart, su libretto di G.
Stephanie. La prima rappresentazione avvenne il 14 luglio 1782 a Vienna. L'opera
rappresentò una svolta nella storia del melodramma, in quanto fusione di
una musica di altissimo livello vocale e strumentale in uno spettacolo di tipo
farsesco. Stephanie venne accusato di plagio da parte dello scrittore Bretzner,
autore di un
Belmonte e Costanza, cui egli aveva attinto per il suo
libretto. La vicenda del melodramma si svolge in Turchia nel XVII sec.: Costanza
(soprano), rapita dai pirati, viene venduta al sultano Selim (voce recitante)
che vuole farla sua; ma il suo innamorato, il nobile spagnolo Belmonte (tenore),
giunge in Turchia per liberarla. Con lei, nel palazzo di Selim, ci sono anche la
sua cameriera Bionda (soprano) e il servo Pedrillo (tenore). Di Bionda si
è innamorato il custode dell'harem Osmino (basso), pur sapendo dell'amore
della ragazza per Pedrillo. Questi si incontra con Belmonte e lo informa che
finora Costanza ha sempre resistito alle brame del sultano e promette di
aiutarlo (atto I). Selim si lamenta con Costanza che ella non contraccambi il
suo amore e, stanco di pazientare, le impone di scegliere l'indomani fra lui e
la morte. Pedrillo presenta al sultano Belmonte come un famoso architetto e
Selim, allora, gli offre del lavoro, permettendogli l'ingresso nel palazzo.
Mentre Bionda respinge, una volta di più, le profferte di Osmino,
Costanza piange la sua sorte. Pedrillo, dopo averla informata del piano di fuga
organizzato da Belmonte, fa ubriacare Osmino (atto II). Il nobile spagnolo, per
mezzo di una scala, tenta di salvare le due ragazze ma tutti i fuggitivi vengono
fermati e portati davanti a Selim, che dimostra la sua generosità
liberandoli e permettendo loro il ritorno in patria (atto III).