Pseudonimo di
Grigorij Efimovič. Avventuriero russo.
Appartenente a una famiglia di contadini, divenuto monaco acquistò una
vasta fama come taumaturgo. Trasferitosi a Pietroburgo (1907), riuscì a
conquistarsi i favori di gran parte dell'aristocrazia e della corte. Essendo
riuscito a far credere di poter influire positivamente sulle condizioni di
salute dello zar Nicola II, affetto da una grave forma di emofilia, divenne il
favorito della zarina Alessandra Fëdorovna, e fu in grado di dirigere la
vita di corte non solo dal punto di vista morale, ma anche da quello
strettamente politico. Dall'epistolario dello zar con l'imperatrice, si evince
come
R., durante la prima guerra mondiale, abbia esercitato un'ampia
influenza anche sulle operazioni militari. La sua onnipotenza e la sua condotta
poco limpida lo resero inviso a parte della nobiltà che, dopo aver
tentato, invano, di allontanarlo dalla corte, ne organizzò l'omicidio,
perpetrato dal granduca D. Pavlovič, dal principe Jusupov e dal deputato
Purišskevič. L'imperatrice volle che
R. avesse esequie solenni
e sepoltura a Carskoe Selo, dove, dopo la Rivoluzione di Febbraio, il cadavere
fu dissepolto dalla folla e bruciato (Pokrovskoe, Tobolsk 1871 - Pietroburgo
1916).