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Rapporto.

Resoconto, solitamente redatto in forma scritta e con stile essenziale, di un avvenimento cui l'autore abbia presenziato o intorno cui abbia indagato. ║ Resoconto, scritto o orale, agli organi superiori, ad opera di un funzionario, circa fatti di sua competenza o responsabilità. ║ Mettersi a r.: locuzione che indica la richiesta di un inferiore di essere ricevuto dal proprio superiore per esporre lamentele, proposte, o simili. ║ Correlazione, nesso tra due o più cose. ║ Relazione che sussiste tra due o più persone, gruppi di persone, enti o organi collettivi. ║ Fig. - In r. a: in relazione, in riferimento a. ║ Nel linguaggio tecnico e scientifico il termine è usato, con varie qualificazioni, per indicare il quoziente fra i valori di due determinate grandezze, spesso come sinonimo di coefficiente, fattore, modulo, ecc. • Mil. - Nel linguaggio militare, oltre al significato di resoconto fatto ai superiori, il termine r. ha anche quello di riunione di ufficiali per la comunicazione da parte di un superiore di ordini, disposizioni, e simili. ║ Gran r.: riunione di tutti gli ufficiali, su convocazione del comandante di corpo o di comandanti superiori, nel caso di comunicazioni di particolare importanza. • Aer. - R. di massa: r. tra la massa iniziale e la massa finale di un aeromobile a seguito dell'esaurimento del combustibile o dei propellenti. • Elettr. - R. di trasformazione: in un trasformatore, r. tra il numero di spire dell'avvolgimento primario e la tensione erogata, a vuoto, dal secondario. • Costr. - R. di contrazione laterale: sinonimo di coefficiente di Poisson (V. POISSON, SIMEON-DENIS). • Mecc. - R. di trasmissione: r. tra la velocità angolare dell'albero condotto e la velocità angolare dell'albero motore. Nel caso in cui la trasmissione sia effettuata tramite degli ingranaggi, se si tratta di ruote cilindriche ad assi paralleli è possibile esprimere il r. di trasmissione τ in funzione dei raggi r1 e r2 delle ruote (τ = r1 / r2); lo stesso può avvenire per le ruote coniche, a patto che i raggi vengano misurati su circonferenze appartenenti a una stessa sfera. In tutti i casi, comunque, il r. di trasmissione può essere espresso in funzione del numero z di denti (τ = z1 / z2). ║ Cambiare r., inserire un r.: locuzioni che si riferiscono alle operazioni con cui si attiva una coppia di ruote dentate con un r. prefissato. ║ R. al ponte: negli automezzi, la relazione fra il numero dei denti del pignone dell'albero di trasmissione e quello del pignone del differenziale. ║ R. al cambio: coppie di ingranaggi in grado di variare il numero dei giri del motore e delle ruote motrici. ║ R. di compressione: nei motori alternativi delle macchine termiche, il r. tra il volume totale di un cilindro e il volume della camera di combustione; nei compressori il r. tra pressione d'uscita e pressione d'ingresso. • Ind. tess. - R. d'armatura: la parte del disegno, che viene riprodotta su carta tecnica, necessaria e sufficiente a determinare un certo intreccio. ║ R. di stiro: valore del quoziente tra la lunghezza dopo lo stiro di un semilavorato e la lunghezza iniziale. ║ R. di bagno: nelle operazioni di tintura e rifinitura, il valore del quoziente fra il volume o la massa del bagno di trattamento e l'analoga grandezza dei prodotti in lavorazione. • Telecom. - R. d'onde stazionarie: detto di una linea bifilare, di un cavo o di una guida d'onda, r. tra il massimo e il minimo del modulo della tensione sulla linea; nel caso che tale r. sia uguale a uno, la propagazione lungo la linea avviene per onde progressive; nel caso, invece, che il r. sia diverso da uno, si creano anche onde retrograde, causate dalla riflessione che una porzione dell'energia subisce alla terminazione, non pienamente adattata; il r. d'onde stazionarie può essere quindi utilizzato come indice dell'adattamento di impedenza tra la linea e l'oggetto cui essa è collegata. I misuratori del r. di onde stazionarie, detti anche rosmetri, sono formati da uno spezzone di cavo coassiale, inserito tra la linea e la terminazione che viene esaminata, e da un voltmetro a radiofrequenza, accoppiato al conduttore interno del cavo in modo da determinare lungo di esso la tensione in un nodo e quella in un ventre delle onde stazionarie. Nel riflettometro, invece, l'accoppiamento del voltmetro al conduttore interno del cavo è formato da due accoppiatori direzionali fissi, in grado di dare una tensione proporzionale alla potenza che fluisce in entrambi i versi. • Mat. - R. fra due grandezze omogenee A e B (ad esempio, due segmenti) è la misura della prima rispetto alla seconda presa come unità. Se le due grandezze sono commensurabili, cioè se esiste una grandezza sottomultipla di B di cui A è un multiplo, il r. di A e B è un numero razionale; se, invece, le due grandezze sono incommensurabili, cioè non esiste alcuna grandezza sottomultipla di B di cui A sia un multiplo, il loro r. è un numero reale irrazionale. La definizione di numero irrazionale ha la sua origine, storicamente, proprio dal problema della incommensurabilità tra raggio e circonferenza, oppure tra lato e diagonale del quadrato. ║ R. tra due numeri: il loro quoziente (V.). ║ R. di similitudine: r. costante tra grandezze corrispondenti in una similitudine. ║ R. semplice: di tre punti allineati A, B, C di ascisse a, b, c, è l'espressione (c - a)/(c - b). • Stat. - R. statistico: r. tra le intensità di due fenomeni statistici, oppure tra un fenomeno statistico e un fenomeno non statistico. Lo studio di un r. statistico assume caratteristiche diverse a seconda che le grandezze in considerazione siano omogenee (entrambe intensive o estensive) o meno, e che siano entrambe collettive o meno: ad esempio, il r. tra il reddito nazionale (grandezza estensiva) e il numero di abitanti di una Nazione (grandezza intensiva) dà il reddito individuale medio, mentre il r. tra il numero degli abitanti di una Nazione (grandezza collettiva) e l'area (grandezza non collettiva) dà la densità media di popolazione. • Diplom. - Resoconto da parte di un agente diplomatico al proprio Governo delle questioni connesse alla missione affidatagli presso uno Stato straniero. I r. diplomatici possono essere descrittivi (se in essi si descrivono semplicemente situazioni e uomini politici dello Stato straniero), narrativi (se contengono esposizioni di avvenimenti, colloqui, discorsi) o deliberativi (se contengono la richiesta di nuove istruzioni per il proseguimento della missione). Per le questioni di maggiore rilevanza, il r. diplomatico viene redatto in forma di lettera indirizzata direttamente al ministro degli Esteri; in caso contrario esso assume una forma impersonale ed è genericamente rivolto al ministero degli Esteri. A seconda della delicatezza delle informazioni in essi contenute, i r. diplomatici possono avere la qualifica di riservati o di segreti e, di conseguenza, richiedere particolari attenzioni per quanto riguarda la loro trasmissione e archiviazione. ║ R. informativo: documento previsto dal D.P.R. 10-1-1957, n. 3 per ogni impiegato dello Stato di qualifica inferiore a direttore generale. Esso doveva essere redatto, ogni anno, entro il mese di gennaio; prevedeva un giudizio complessivo con relative motivazioni e l'attribuzione di una qualifica (da ottimo a insufficiente). I r. informativi furono aboliti dall'art. 17 della L. 11-7-1980, n. 312; tale disposizione tuttavia mantenne in vigore le relazioni previste al termine del periodo di prova, per la conferma in ruolo, e i r. informativi relativi al personale in possesso dei titoli per accedere a posizioni di tipo dirigenziale. ║ Per gli ufficiali e i sottufficiali, il r. informativo è uno dei documenti previsti dalle norme sulla «documentazione caratteristica». Esso deve essere compilato per ogni periodo di servizio, inferiore a sei mesi, trascorso per un determinato incarico e alle dipendenze di un medesimo superiore; per periodi più lunghi esso è sostituito dalla cosiddetta scheda valutativa. • Dir. - R. giuridico: relazione tra due, o anche più, soggetti regolata dal diritto. Il soggetto cui la norma giuridica impone un particolare comportamento è detto passivo, mentre il soggetto cui tale comportamento giova è detto attivo. Si suole distinguere tra r. reali e obbligatori, a seconda che il diritto del soggetto attivo possa essere fatto valere nei confronti di tutti i consociati, o solo verso alcuni di essi. Nel primo caso si parla anche di diritto assoluto, nel secondo di diritto relativo. I soggetti del r. sono detti parti, mentre gli altri soggetti, estranei al r., vengono detti terzi. ║ R. giuridico internazionale: correlazione che si stabilisce tra i doveri e i diritti di due, o più, soggetti di diritto internazionale. Il r. giuridico internazionale presuppone l'esistenza di un conflitto internazionale di interessi, nei confronti del quale si pone come composizione, o indica la necessità di una collaborazione fra soggetti di diritto internazionale, di cui risulta disciplina giuridica. ║ R. di lavoro: V. LAVORO. ║ R. processuale: r. giuridico fra i soggetti del processo. La teoria del r. processuale fu elaborata soprattutto in seno alla scuola giuridica tedesca e, in Italia, da G. Chiovenda. Il r. processuale ha specifici presupposti di esistenza e di regolarità ed è causa di poteri, oneri, diritti e obblighi per i suoi soggetti. ║ R. di reato: documento previsto dal Codice di Procedura penale del 1930 consistente nella denuncia che ogni pubblico ufficiale (o incaricato di pubblico servizio) era tenuto a fare delle notizie di reati perseguibili d'ufficio, di cui fosse venuto a conoscenza nell'esercizio delle sue funzioni. Il Codice vigente prevede la denuncia per scritto da parte di pubblici ufficiali e incaricati di pubblico servizio che vengano a conoscenza di reati perseguibili d'ufficio; nella denuncia devono essere esposti gli elementi essenziali del fatto e, laddove possibile, l'autore e i testimoni.