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Rangoon.

Capitale (2.513.023 ab.) del Myanmar; è situata sulle pendici meridionali dei Monti Pegu, lungo il corso del fiume Rangoon, collegato mediante canali navigabili con i fiumi Irrawaddy e Sittang. • Econ. - R. è uno dei più importanti centri commerciali del Paese e il suo porto è tra i più attivi e trafficati dell'Asia meridionale. L'attività commerciale riguarda prevalentemente riso, oli minerali, zinco, piombo, rame, argento e legno pregiato (tek). La città è inoltre sede di industrie alimentari (brillatura del riso, oleifici, produzione della birra), chimiche e petrolchimiche (raffinerie del petrolio, saponi, gomma, colori), metallurgiche, siderurgiche, tessili, del tabacco, del legno, del vetro e dei materiali da costruzione. • St.- Fondata nel VI sec., R. rimase un modesto villaggio di pescatori e di agricoltori fino al XVIII sec., quando Alaungpaya ebbe ragione di tutti i rivali interni e diede inizio alla Monarchia birmana, scegliendo la città come capitale del suo Regno (1753) e battezzandola Yan Kon (fine della guerra). Nel 1824 R. fu occupata dagli Inglesi che nel 1852 la posero sotto la direzione dell'East India Company. Durante la seconda guerra mondiale fu uno dei centri di interesse dei Giapponesi che la bombardarono e conquistarono nel 1942; nel 1945 venne riconquistata dagli Inglesi. • Arte - A R. sorge la famosa pagoda Shwe Dagon, fondata nel IX sec: alta più di 100 m, presenta una cupola a forma di campana che sormonta la camera delle reliquie ed è impreziosita da numerose lamelle d'oro. Nella struttura architettonica della pagoda si possono riconoscere gli influssi dell'arte Mon, mentre i numerosi piccoli stūpa che circondano il santuario maggiore rivelano l'influenza dello stile cinese e thailandese.