Generale italiano. Partecipò alle campagne napoleoniche d'Austria
(1809) e di Russia (1812); durante i Cento giorni fu ufficiale d'ordinanza di
Napoleone. Tornato in Piemonte, prese parte all'insurrezione del 1821,
appoggiando il Governo di Santorre di Santarosa. Costretto a recarsi in Francia
in esilio e poi in Polonia (1830-31), partecipò alla rivoluzione dei
Polacchi contro i Russi. Nel 1834 fu tra i comandanti della spedizione
mazziniana in Savoia (la sua condotta fu uno dei motivi del fallimento
dell'impresa). Nel 1849 comandò la V divisione piemontese in Lomellina;
contravvenendo agli ordini del generale Chrzanowski e di La Marmora,
trasferì le truppe nella zona di Voghera, dove erano stati avvistati gli
Austriaci, facilitando l'invasione straniera nel settore di Pavia. L'infelice
iniziativa di
R. fu una delle cause della disfatta di Novara; sottoposto
al Consiglio di guerra, venne riconosciuto colpevole di disubbidienza di fronte
al nemico, condannato a morte e giustiziato (Genova 1792 - Torino 1849).