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Raimondi, Èzio.

Critico letterario italiano. Professore di Lingua e Letteratura italiana all'università di Bologna e socio nazionale dei Lincei dal 1987, da iniziali interessi filologici (Codro e l'Umanesimo a Bologna, 1950; La giovinezza letteraria dell'Alfieri, 1953; la fondamentale edizione critica dei Dialoghi di Tasso, 1958), R. ampliò le sue ricerche da Dante a Petrarca fino a D'Annunzio e Serra, attraverso il Cinquecento, Machiavelli, i manieristi, il Barocco e il Romanticismo manzoniano, in un'ampia indagine del linguaggio e dei problemi di storia e di cultura. Fra le sue numerose opere, che costituiscono importanti contributi alla storia della letteratura e della cultura italiana e che testimoniano l'apertura alle più moderne metodologia critiche e interpretative, ricordiamo: Letteratura barocca (1961), Il lettore di provincia. Renato Serra (1964), Rinascimento inquieto (1965), Anatomie secentesche (1966), Metafora e storia (1970), Il romanzo senza idillio. Saggio sui «Promessi Sposi» (1974), Poesia come retorica (1980), I lumi dell'erudizione. Saggi sul Settecento italiano (1989), Barocco moderno: C.E. Gadda e R. Longhi (1990), Il colore eloquente. Letteratura e arte barocca (1995), Romanticismo italiano e romanticismo europeo (1997), Politica e commedia: il centauro disarmato (1998), l'autobiografico Conversazioni. Una speranza contesa (1998), Letteratura (2000). Curò inoltre numerose edizioni di testi, fra le quali Trattatisti e narratori del '600 (1960) e Le opere del Machiavelli (1967) (n. Lizzano in Belvedere, Bologna 1924).