(in croato
Dubrovnik). Città (49.728 ab.) della Croazia, capoluogo
della contea di Dubrovnik-Neretva (1.784 kmq; 126.329 ab.), nella Dalmazia
meridionale; sorge sul canale di Val Cassone, prospiciente l'Isola di Lokrum.
• Econ. - L'attività turistica, favorita dal clima mediterraneo e
dalle bellezze naturali e artistiche che abbelliscono la città,
costituisce una delle voci principali dell'economia, alimentata inoltre dal
commercio, dall'artigianato e dall'industria. • St. - Fondata all'inizio
del VII sec. da alcuni coloni greci fuggiti nel 615 da Epidauro a causa delle
invasioni di Avari e Slavi, la città conobbe un rapido sviluppo
soprattutto grazie all'attività commerciale e marinara avviata durante il
dominio bizantino. Nel 1000 adottò la giurisdizione veneziana
benché nominalmente facesse ancora parte dell'Impero bizantino.
Minacciata dai Normanni, nel 1192 rientrò a far parte a pieno titolo del
Regno bizantino e nel 1205 fu annessa ai domini della Repubblica di Venezia,
alla quale appartenne fino al 1358. In questi anni la città subì
più volte gli attacchi dei Serbi e per un breve periodo (1232-36) fu
sottomessa all'imperatore Federico II di Svevia. Durante la dominazione
veneziana
R. fu governata in base a una Costituzione che assegnava i
poteri legislativi al Maggior Consiglio e al Consiglio dei pregadi e il potere
esecutivo al Minor Consiglio (o Senato), mentre il potere supremo della
città era affidato a un rappresentante della Serenissima. Nel 1358
R. passò al Regno d'Ungheria, che le assicurò una notevole
autonomia politica e amministrativa, che dopo la morte di Luigi I il Grande
(1382) andò via via aumentando fino a quando, nel 1410, la città
dalmata conquistò l'indipendenza. Nei secc. XV-XVI
R. conobbe un
forte sviluppo economico e culturale e divenne un prezioso rifugio per molti
esuli che godettero della franchigia che la città garantiva. In seguito
alla battaglia di Mohács (1526), nella quale i Turchi sconfissero gli
Ungheresi,
R. dovette pagare un tributo per poter mantenere l'autonomia.
Nel 1667 venne quasi completamente distrutta da un terremoto che decimò
la popolazione; per
R. iniziò un periodo di decadenza economica
che si rifletté anche sulla vita culturale e civile e si concluse con
l'ingresso delle truppe del Regno italico che occuparono la città nel
1806. Nel 1809 la città entrò a far parte, insieme al resto della
Dalmazia, delle province illiriche; nel 1815 venne assegnata dal Congresso di
Vienna all'Impero austriaco, sotto il cui dominio rimase fino al 1918, quando
passò alla Jugoslavia. Occupata dai Tedeschi durante la seconda guerra
mondiale, fu in seguito assegnata alla Repubblica federata di Croazia. Durante
la guerra che portò alla divisione della Jugoslavia nei primi anni
Novanta del XX sec.,
R. venne ripetutamente assediata dalle truppe serbe,
i cui attacchi decimarono la popolazione civile e compromisero irrimediabilmente
gran parte dell'inestimabile patrimonio artistico della città. I
bombardamenti distrussero completamente anche il più antico parco
naturale d'Europa, il Trsteno, creato nel 1498: in esso erano conservati
preziosi esemplari di piante rare. • Arte - Dal punto di vista artistico
la città, cinta da mura risalenti ai secc. XIV-XVI, presenta un'impronta
essenzialmente barocca, essendo stata ricostruita completamente dopo il
terremoto del 1667. Solo pochi edifici possono testimoniare l'arte dei secoli
precedenti; fra questi il palazzo dei Rettori del XV sec., a cui venne aggiunto
un portico in epoca rinascimentale progettato da Michelozzo e realizzato da
Giorgio Orsini; il convento dei Francescani, che conserva un portale gotico e un
chiostro del 1317; il convento dei Domenicani, con un chiostro risalente al XV
sec.; il palazzo Sforza (1312), con facciata in stile rinascimentale; la chiesa
di San Salvatore, opera di Bartolomeo da Mestre (1520). Il duomo, ricostruito
negli anni 1617-1713, sorge sui resti della cattedrale originaria, eretta nel
XII sec., e conserva ancora un trittico di autore fiammingo del XV sec., alcuni
lavori di Tiziano e un ricco tesoro. Pregevoli esempi di arte barocca sono
rappresentati dalle chiese di San Biagio (1614) e di Sant'Ignazio (1725).