Pseudonimo di
Raffaele Sinibaldi. Scultore e architetto italiano. Figlio
di Baccio, lavorò a Roma, dove nel 1529 fu aiuto del Lorenzetto
nell'opera
Sant'Elia (cappella Chigi, Santa Maria del Popolo). Dopo il
sacco della città del 1527, si rifugiò a Loreto dove rimase fino
al 1533 lasciando alcune sculture. Ritornato a Roma, a partire dal 1543,
lavorò in Castel Sant'Angelo, compiendo decorazioni a stucco, porte,
camini, una statua di
San Michele Arcangelo; in San Pietro in Vincoli
eseguì la
Madonna, il
Profeta e la
Sibilla per la
tomba di Giulio II. Dal 1552 fino alla morte lavorò a Orvieto, come
capomastro dell'Opera del duomo (rilievo nell'
Adorazione dei magi (1505
circa - Orvieto 1567 circa).