Branca della chimica che si occupa degli elementi radioattivi e delle reazioni
inerenti ai nuclei atomici. Settori connessi alla
r. sono la
chimica
dei radio elementi, che si occupa dei procedimenti di separazione e di
purificazione dei radio isotopi, la
chimica nucleare, che si interessa
dell'identificazione chimica dei prodotti delle reazioni nucleari, e la
chimica degli atomi caldi, che studia i cambiamenti dei composti
contenenti atomi soggetti a trasformazioni nucleari. Rientra pure marginalmente
nel campo di ricerca della
r. lo studio degli effetti delle radiazioni
sui materiali. La
r., pur essendo una disciplina strettamente legata alla
fisica nucleare e alla chimica fisica e inorganica, è tuttavia
caratterizzata da un proprio campo di ricerca, orientato allo studio delle
peculiarità dei nuclidi radioattivi e rivolto alla riproduzione su larga
scala di isotopi radioattivi, tramite lo sfruttamento dei processi di fissione
nucleare e l'irraggiamento con neutroni di elementi puri. Le sostanze
radioattive, naturali o artificiali, sono di frequente diluite sotto forma di
particelle minime in vaste quantità di materiali inattivi; per separarle
e definirle chimicamente sono allora necessari riadattamenti e rielaborazioni di
metodi fisico-chimici tradizionali, come la sublimazione, la cristallizzazione o
l'elettrolisi. Per ottenere un prodotto radioattivo puro è a volte
indispensabile utilizzare più metodi, affinché ogni passaggio
porti a una concentrazione maggiore dell'elemento richiesto. Proprio in
virtù dell'elevatissima sensibilità di cui godono gli isotopi
radioattivi, assai diversificate sono pure le applicazioni della
r.,
volte alla misurazione della tensione di metalli ad alto punto di fusione o allo
studio dei procedimenti di diffusione di particolari elementi in metalli o leghe
o, infine, alla datazione di strati rocciosi e di reperti archeologici,
valutazione per cui è in uso un metodo basato sulla radioattività
di un isotopo del carbonio con numero di massa 14, il carbonio 14
(V. RADIOCARBONIO).