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Radiale.

(da radio). Anat. - Relativo al radio, una delle due ossa lunghe dell'avambraccio. ║ Arteria r.: diramazione laterale dell'arteria omerale che passa tra i muscoli anteriori dell'avambraccio e giunge al palmo della mano, dove si riunisce a un ramo dell'arteria ulnare, formando l'arcata palmare profonda. Nella regione del polso diventa superficiale e il suo battito è perfettamente percettibile alla palpazione (polso r.). ║ Muscoli r.: coppia di muscoli posti nell'avambraccio, detti r. lungo e r. breve (o primo e secondo r.) e collocati l'uno di fianco all'altro; essi si inseriscono sull'epicondilo, discendono poi verso la sezione esterna dell'avambraccio, connettendosi a un tendine che perviene alla regione posteriore della mano. ║ Nervo r.: ramo terminale misto (con funzioni motorie e sensitive) del plesso brachiale, formato da fibre del sesto, settimo e ottavo nervo cervicale. Il nervo r. nasce dalla regione ascellare e, dirigendosi verso il basso, si innesta nel solco di torsione dell'omero, che percorre completamente, arrivando alla piega del gomito dove si esaurisce biforcandosi. Si evidenziano otto rami collaterali, due dei quali superficiali o cutanei, che innervano la pelle della regione postero-mediale del braccio e della sezione dorsale e laterale dell'avambraccio, e sei muscolari che confluiscono nel capo lungo del tricipite, nel vasto mediale e laterale, nell'anconeo, nel brachiale anteriore e nel lungo supinatore. Il primo ramo terminale, posteriore (detto ramo muscolare o profondo), percorre la zona posteriore tra i muscoli superficiali e dello strato profondo dell'avambraccio, innervando la regione dorsale dell'arto superiore con piccole diramazioni articolari. In questo percorso tale ramo invia alcune ramificazioni muscolari alle regioni circostanti e il nervo interosseo dorsale dell'avambraccio verso il periostio del radio e dell'ulna. Il secondo ramo terminale, invece (detto anche anteriore, cutaneo o superficiale), destinato alla cute del dorso della mano e delle dita, percorre la zona dorsale dell'avambraccio e, in corrispondenza del polso, si divide in tre rami terminali che innervano la cute della sezione r. della mano. Per la particolare connessione che lega il nervo r. alla struttura scheletrica, esso è soggetto a frequenti lesioni traumatiche che possono anche portare alla paralisi totale, caratterizzata da una postura dell'avambraccio in semiflessione con mano cadente, dita flesse e pollice ravvicinato all'arco mediale. ║ Vene r.: due per ogni arto superiore, convogliano il sangue refluo delle arcate venose della mano alle vene brachiali, le quali seguono un percorso inverso rispetto all'omonima arteria.