Generale francese. Sostenitore della Rivoluzione, nel 1789 divenne ufficiale
della Guardia nazionale; appoggiò l'avvento di Napoleone che nel 1803 lo
nominò generale della gendarmeria. Occupata Roma nel 1808, assunse il
comando della gendarmeria presso il corpo di occupazione e, quando nel 1809
venne decretato l'assorbimento dello Stato pontificio nell'Impero, ebbe
l'incarico di intimare a Pio VII la rinuncia al potere temporale, mentre la
bandiera papale veniva ammainata da Castel Sant'Angelo e al suo posto veniva
issato il tricolore francese; penetrò quindi con reparti armati nel
palazzo del Quirinale e fece prigioniero il papa. Nel 1813 fu promosso capo
della polizia militare dell'esercito e quindi generale di divisione.
Aderì poi ai Cento Giorni, ed ebbe l'incarico di mantenere l'ordine nel
Sud della Francia, procedendo, tra l'altro, all'arresto del duca di
Angoulême, nipote di Luigi XVIII. Arrestato dopo la Restaurazione
borbonica, fu processato e condannato a nove anni di carcere; ottenuta la
grazia, si ritirò a Varennes (Stenay 1762 - Varennes 1825).