Scrittore ed erudito benedettino tedesco. Fu discepolo di Alcuino a Tours e
maestro presso la scuola annessa al monastero di Fulda. Abate dello stesso
monastero, che diventò tra i più vivaci centri culturali tedeschi,
dall'822 all'842, fu eletto vescovo di Magonza. Durante il Concilio di Magonza
dell'848 fece condannare le tesi di Gotescalco d'Orbais sulla predestinazione.
Svolse un'alacre opera di elaborazione culturale e di cristianizzazione, per la
quale fu detto
praeceptor Germaniae. Accogliendo in pieno la lezione di
Isidoro di Siviglia (
Etymologiae) e di Beda (
De rerum naturae) e
la loro concezione enciclopedica del sapere, scrisse il
De Universo,
trattato enciclopedico in 22 libri che godette di grande fama nell'Alto
Medioevo. In esso ogni fenomeno fisico viene piegato a un'interpretazione
simbolico-allegorica (una copia del 1023 è conservata presso l'abbazia di
Montecassino). Particolarmente importanti sono i tre libri
De institutione
clericorum, opera che ha come punto di riferimento il
De doctrina
christiana di Sant'Agostino. Tra gli altri scritti, una
Gramatica e
il
De laudibus sanctae crucis, opera poetica in cui
R. adotta
particolari artifici formali di derivazione tardo-antica (copie del IX sec.
nella Biblioteca Vaticana e nella Nationalbibliothek di Vienna). La sua
produzione letteraria e teologica comprende inoltre commenti alla Bibbia,
omelie, versi profani (Magonza 784 circa - 856).