Uomo politico turco. Dopo gli studi in Ingegneria a Istanbul e la
specializzazione in Economia negli Stati Uniti, si occupò di
programmazione economica lavorando anche alla Banca Mondiale. Si impegnò
nell'attività politica, aderendo al Partito della salvezza nazionale,
divenendo sottosegretario nel Governo Demirel e quindi vice primo ministro dal
1980 al 1982. Nel 1983 fondò il Partito della madrepatria (PMP), di
tendenze liberiste, che nelle elezioni tenutesi nello stesso anno ricevette il
maggior numero di suffragi. Eletto quindi primo ministro, ottenne una riconferma
nelle amministrative del 1984; negli anni successivi, di fronte a un progressivo
scivolamento a destra dell'elettorato turco, l'amministrazione di
O.
mantenne i propri consensi grazie al miglioramento della situazione economica e
ai tentativi di sanare il contrasto ormai annoso con la Grecia sulla questione
cipriota. In politica estera consolidò i legami con gli Stati Uniti e
richiese l'adesione della Turchia alla CEE. Nel 1987, il suo partito vinse le
elezioni e il suo mandato a capo del Governo fu riconfermato. Nel 1988
O.
sfuggì a un attentato preparato dalle forze di estrema destra, che lo
accusavano di eccessive aperture sia interne sia esterne; tra lo stupore
generale, infatti, nell'autunno il Primo ministro aveva accolto in Turchia i
numerosi profughi curdi perseguitati dal Governo iracheno. Nel 1989 il suo
partito fu sconfitto nelle elezioni amministrative e
O. ricorse a un
rimpasto del Governo, privilegiando l'ala liberale del PMP. Nell'ottobre dello
stesso anno fu eletto presidente della Repubblica, lasciando la carica di primo
ministro a Y. Akbulut (Malatya 1927 - Ankara 1993).