(dal greco
órganon: strumento). Biol. - Unità anatomica,
fisiologica e funzionale, formata da tessuti associati, che svolge funzioni
specifiche nei singoli organismi umani, animali e vegetali. Si caratterizza per
tratti morfologici, sede, forma, intima struttura e sviluppo embriologico:
o.
di senso, della respirazione, della locomozione, ecc. Ogni
o. agisce
all'interno di un
apparato o
sistema, che riunisce differenti
o. e consente lo svolgersi, in modo coordinato, dell'insieme delle
funzioni di più
o. ● Anat. -
O. rudimentali:
nell'uomo o negli animali,
o. privi di funzione, perciò ridotti
anche nella struttura. Si ritiene che gli
o. rudimentali siano ciò
che rimane di
o. un tempo funzionanti e che, a causa del loro mancato
uso, attraverso le varie generazioni, si siano atrofizzati. Nell'uomo esistono
alcuni esempi di questi
o.: le vertebre coccigee (la coda); i muscoli
motori del padiglione dell'orecchio (un tempo mobile per avvertire i pericoli);
la caruncola lacrimale (la sporgenza situata in corrispondenza dell'angolo
interno della fessura palpebrale); la plica semilunare (piega caratteristica
dell'intestino crasso); l'appendice ileo-cecale (l'
o. cilindrico inserito
nell'intestino sotto la valvola ileo-cecale). Famoso è il caso degli
equidi; quelli primitivi dell'Eocene avevano arti anteriori a quattro dita e
posteriori a tre dita; gradatamente il numero delle dita andò riducendosi
e alcune di queste si trasformarono in rudimenti del carpo oppure del tarso.
● Anat. comp. -
O. elettrici:
o. dotati della
proprietà di produrre scariche elettriche; ne sono provvisti alcuni
animali, in particolare i pesci. Si sono formati nel corso della filogenesi, in
seguito al rafforzamento della capacità, comune a tutti gli animali, di
dare origine a deboli correnti elettriche durante la normale attività dei
nervi e dei muscoli. Sono note più di 20 specie di pesci d'acqua dolce o
di acqua marina, appartenenti a otto diverse famiglie, provvisti di tale tipo di
o: tra questi la torpedine, il gimnoto, i mormiridi. La scarica elettrica
serve a stordire o a uccidere la preda, oppure come strumento di difesa. ║
O. luminosi:
o. di cui sono dotati molti organismi, dagli
unicellulari ai metazoi, capaci di produrre sostanze luminose proprie, in
seguito a impulsi nervosi; talvolta la luce non viene prodotta direttamente
dall'organismo, ma da batteri luminosi che vivono in simbiosi con esso, entro
speciali
o. La sostanza luminosa, in questi casi, è per lo
più una
luciferina che viene stimolata a dare la luce da un enzima
detto
luciferasi. L'
o. luminoso può essere molto semplice
(un raggruppamento di cellule ghiandolari contenenti dei fotociti) oppure assai
complesso, dotato di una lente che esalta l'effetto di luce, e di uno strato di
cellule che funziona come uno specchio concavo in cui sono incamerate alcune
sostanze riflettenti e uno sfondo schermato da un pigmento scuro. Talvolta,
nelle cellule che formano la lente sono incluse delle sostanze colorate capaci
di far assumere alla luce (generalmente di color bianco-azzurrognolo)
colorazioni diverse, dal rosso, al verde, al giallo, al blu. Generalmente gli
animali unicellulari, gli echinodermi, i policheti e i celenterati presentano
l'intera superficie del corpo provvista di sostanze luminose; altri animali
(crostacei, cefalopodi, pesci) possiedono invece particolari
o. luminosi
situati in varie parti del corpo. Servono soprattutto al riconoscimento degli
individui appartenenti alla stessa specie, come avviene alla
Lampyris
noctiluca, la comune lucciola. Interessanti, sotto questo aspetto, risultano
le specie appartenenti al genere tropicale
Photinus, i cui maschi
emettono lampi luminosi ritmici ai quali le femmine rispondono con un unico
lampo, che si ripete ogni due secondi esatti. Alcuni pesci dei lofidii (pesci
pescatori del tipo
Melanocetus) portano
o. luminosi
all'estremità di filamenti, usati come esca per catturare le prede.
Diverso uso della luce è fatto dal genere
Acanthephyra, specie di
gamberetto che, per sfuggire ai nemici, lancia intorno a sé una nuvola
luminosa nella quale si nasconde. La luce emessa da
o. che circondano gli
occhi dei pesci di profondità serve invece, con molta probabilità,
soprattutto a fendere le tenebre e ad illuminare le immediate vicinanze mentre
l'animale si sposta in cerca di cibo. ║
O. omologhi:
o. che,
pur avendo una struttura diversa e diversa utilizzazione, possono essere
ricondotti allo stesso tipo fondamentale. Sono considerati
o. omologhi il
braccio di un uomo, l'ala di un uccello, l'arto anteriore di un cavallo, l'ala
di un pipistrello, le pinne di un delfino, per il fatto che tutti questi
o., diversi per struttura e per funzioni, si possono far risalire
all'estremità anteriore dei rettili e degli anfibi. Tale omologia
è dovuta all'
evoluzione, per cui gli appartenenti a un
phylum o a una classe animale provengono tutti da forme progenitrici
comuni. Tra i vegetali,
o. omologhi sono, ad esempio, le foglie, i
cotiledoni, gli ascidi, le perule, le spine, i carpelli delle Leguminose,
accomunati dalla medesima origine fogliare, anche se ciascuno destinato a
esplicare funzioni assai diversificate. ║
O. analoghi:
o.
che hanno la medesima funzione, ma origine e struttura differenti; è il
caso dell'ala di un uccello e di quella di un insetto, delle zampe fossorie
della talpa e di quelle della grillotalpa. ● Psicol. -
Inferiorità d'o.: concetto introdotto da A. Adler per indicare il
caso in cui l'insufficienza anatomica o funzionale (quindi costituzionale) di un
o. è tale da determinare nell'individuo l'insorgere di sensi di
inferiorità, e quindi di meccanismi di ipercompensazione. ║
Nevrosi d'o.: insieme di disturbi organici originati da conflitti
psichici repressi. ║
Linguaggio d'o. e
simbolica d'o.: in
psicoanalisi, l'espressione per simboli, attraverso determinati
o., di
conflitti e impulsi inconsci, aggressivi e sessuali. ● Mecc. - Singolo
elemento di una struttura organizzata, capace di svolgere una funzione
specifica, in stretta connessione con le altre componenti:
o. di comando,
o. di un motore. ● Elettr. -
O. logico elementare:
dispositivo binario che esegue un'operazione logica fondamentale. ● Pol. -
Persona o gruppo di persone attraverso cui si attua una determinata funzione:
o. deliberativi,
o. collegiali,
o. giudiziari. ║
Giornale o altro tipo di pubblicazione, portavoce, mezzo d'informazione e
interprete ufficiale di un partito politico o di altra organizzazione. ●
Filos. - Nome sotto cui gli antichi commentatori raccolsero gli scritti di
Aristotele in un'unica opera, così denominata in quanto ritenuta
strumento necessario per conoscere le forme dell'analisi, del giudizio e della
dimostrazione, indispensabili per la ricerca della verità. In questa
accezione, il termine
o. è diventato sinonimo di logica formale e
deduttiva. Al fine di porsi in netta contrapposizione con il metodo
aristotelico, il filosofo inglese F. Bacone chiamò
Nuovo Organo
(
Novum Organum) il metodo conoscitivo induttivo e sperimentale. ●
Mus. - Strumento musicale a tastiera costituito da un
mantice (alimentato
con ventilatori elettrici); il
somiere, grande cassa collegata al
mantice, che convoglia l'aria alle canne; la
consolle, che comprende le
tastiere e la
pedaliera; le
canne. Il suono viene prodotto
grazie all'immissione di aria nelle canne per mezzo del mantice. Le canne,
generalmente costruite in metallo, possono essere
ad anima (il suono
è prodotto dall'aria che vibra nella canna stessa) o
ad ancia (il
suono è prodotto dalla vibrazione di una linguetta metallica). In base
alla forma, al diametro e alla lunghezza le canne emettono suoni differenti per
timbro e altezza. ● Encicl. - Il primo
o. di cui si ha notizia
è attribuito a Ctesibio di Alessandria (III sec. a.C.): era chiamato
hydraulos o
o. hydraulicum e produceva la corrente dell'aria
attraverso la pressione dell'acqua; successivamente si diffusero gli
o. a
mantice finché, intorno al VII sec., l'uso di questo strumento decadde,
restando, per tutto il Medioevo, ad esclusivo appannaggio dei monaci: nel X sec.
nella cattedrale di Winchester fu allestito un
o. munito di 400 canne. I
primi
o. ricomparsi in seguito provennero da Bisanzio. Di notevole
rilievo per l'evoluzione dell'
o. fu l'invenzione del ventilabro, valvola
in grado di correggere l'eventuale eccedenza d'aria. Nel XIV sec., nei Paesi
Bassi venne introdotta anche la pedaliera; nel XV sec. si aggiunsero i registri
a funzione timbrica. L'evoluzione dell'
o. si svolge sulla linea che
conduce verso una crescente duttilità e una maggiore ricchezza di risorse
sonore. Strumento liturgico per eccellenza, l'
o. è un elemento
architettonico e decorativo di grande suggestione; situato nella parte
più elevata di una struttura muraria, domina la cantoria, riservata
all'organista. ║
O. elettrico:
o. nel quale il suono
è ottenuto inviando una corrente elettrica a un sistema di altoparlanti.
Rispetto all'
o. tradizionale, l'
o. elettrico presenta una maggiore
gamma timbrica, singolari effetti sonori e dimensioni più limitate.
║ Per analogia con la serie di canne dell'
o. musicale, con il
termine
o. si definiscono antiche armi da fuoco, dette anche
ribadocchini, costituite da una successione di canne affiancate, saldate
insieme e fissate su affusti, in genere di legno. I primi esempi risalgono al
Quattrocento. ● Dir. - La persona o il complesso delle persone fisiche
tramite cui un ente manifesta la propria volontà e agisce. Ogni
o.
è formato da due elementi indivisibili: l'uno, soggettivo, rappresentato
da una o più persone fisiche, che esprimono la volontà che
giuridicamente viene ascritta alla persona giuridica della quale l'ente è
parte integrante; l'altro, oggettivo, costituito dall'insieme delle
attribuzioni, dei poteri e delle competenze che determinano la posizione
dell'
o. all'interno dell'ente stesso. Si definiscono
o.
costituzionali quelli che partecipano, con lo stesso grado di dignità
e autonomia, alla funzione di Governo (Camera dei deputati, Senato, capo dello
Stato, Consiglio dei ministri, ecc.);
ordinari sono considerati gli
o. che costituiscono l'apparato amministrativo dello Stato. ● Dir.
internaz. - In quest'ambito l'idea di
o. internazionale si è
andata modificando nel corso degli anni, in corrispondenza di una maggiore
collaborazione tra le Nazioni. Oggi la forma classica delle relazioni
internazionali, la conferenza diplomatica, è intesa come una riunione di
o. statali convocata per dibattere argomenti che interessano tutte le
Nazioni partecipanti; in tale conferenza, il rappresentante nazionale esprime le
idee e la volontà del proprio Stato. Quello che definiamo
o.
internazionale è un ente che, grazie ad un accordo internazionale,
può esplicare una funzione internazionale. Tra gli
o.
internazionali più importanti citiamo il Consiglio di sicurezza e
l'Assemblea generale dell'ONU, la Corte internazionale di giustizia e le
commissioni fluviali internazionali.