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Ovini.

Nome, ormai privo di valore sistematico, con il quale vengono generalmente indicati i mammiferi appartenenti al genere Ovis, della famiglia dei Bovidi, sottordine dei ruminanti, ordine degli artiodattili. Comprende cinque specie selvatiche e la specie domestica Ovis aries, probabilmente derivata da quella selvatica Ovis orientalis. Gli o. vivono in branchi, sono alti circa 70-120 cm, hanno un corpo tozzo con una testa grossa a fronte piatta, con lacrimatoi (ghiandole poste vicino agli occhi), corna curvate e ritorte nei maschi; la coda è corta, pelosa e rotonda, e il corpo è rivestito da un mantello più o meno fitto. ║ Allevamento: si pratica quasi sempre allo stato brado; meno spesso allo stato semibrado o stabulato. L'allevamento brado può essere stanziale (stazionario) o transumante, soggetto cioè a spostamenti dalla pianura alla montagna e viceversa, in rapporto alle stagioni. Con l'allevamento transumante vengono sfruttate vaste zone di pascolo, alternando i pascoli di pianura a quelli montani con grande beneficio delle foraggere. Questo tipo di allevamento è particolarmente seguito nella zona appenninica e per un 20% circa anche sulle Alpi. Nell'Italia meridionale le greggi, nei loro spostamenti stagionali, seguono certe piste chiamate "tratturi". In genere gli o. forniscono latte, carne e lana. Tra le razze da lana pregiate sono la Merinos, la Kent, la Dishley, la Churra, la Lincoln. Grandi allevatori di o. sono in Europa la Gran Bretagna e la Spagna; in Asia la Cina, l'India, l'Iran, il Pakistan e la Turchia; in Africa l'Etiopia, la Repubblica del Sudafrica e il Sudan; in America l'Argentina e l'Uruguay; in Oceania la Nuova Zelanda e l'Australia.