Stats Tweet

Osìride.

Mit. - Massima divinità maschile degli Egizi, venerata sempre insieme a Iside, sua sorella e moglie. La morte e resurrezione del dio venivano celebrate ogni anno in tutto l'Egitto. A causa della grande popolarità goduta per secoli, O. finì con l'assorbire gli attributi e i poteri di molti altri dei. Celebrato come signore dei morti e dispensatore dell'immortalità, era inoltre venerato e invocato come dio della fecondità, dell'acqua, della terra, del grano e spesso identificato con il toro fecondatore Apis e con l'astro lunare. Tramandatoci soprattutto grazie all'opera di Plutarco, il mito di O. trova testimonianza anche nei numerosi monumenti egizi a lui consacrati. Il dio era nato dall'amore della dea del cielo Nut, moglie del dio-sole Ra, con il dio della terra Seb o Geb. Quando Ra scoprì il tradimento della moglie, la maledisse, predicendo che non avrebbe partorito in nessun mese di nessun anno. Nut ricorse allora all'aiuto del dio Thoth che, giocando una partita con la Luna, guadagnò da lei cinque giorni, aggiungendoli all'anno egizio, composto di soli 360 giorni. I cinque giorni supplementari, considerati fuori dall'anno di 12 mesi e che gli Egizi aggiungevano alla fine di ogni anno per accordare il tempo lunare con quello solare, sfuggivano alla vendetta del dio-sole e O. poté quindi nascere regolarmente. Negli altri quattro giorni nacquero Oro, Seth, Iside e Nephthis. Più tardi O. sposò la sorella e assunse il governo della terra; in particolare egli diede le prime leggi agli Egizi e, con la moglie-sorella Iside, introdusse la coltivazione del grano, dell'orzo, della frutta e delle viti. Affidata la guida dell'Egitto a Iside, O. viaggiò per il mondo, facendo ritorno in patria carico delle ricchezze delle quali era stato ricoperto dai popoli riconoscenti per i suoi doni. Ucciso dal fratello Seth, che ne tagliò il cadavere in 14 pezzi gettandoli nel Nilo, fu ricomposto e sepolto da Iside. Secondo altre versioni del mito, Iside, dopo aver trovato il corpo, si sedette presso di lui e intonò il lamento funebre. Il dio del sole Ra, impietositosi, ridiede vita a O. che da allora regnò sui morti. Nella resurrezione di O. gli Egizi riponevano la speranza di una vita eterna in un altro mondo. Le vicende di O. che risorge dalla morte divenne così il paradigma dell'uomo che soffre, muore, risorge, al pari della luna, della vegetazione, del grano. Nella religione egizia e nei riti popolari, O. era celebrato anche come protettore dell'agricoltura. A tale culto vanno collegate le celebrazioni in concomitanza con l'ingrossarsi del Nilo. In uno dei suoi più importanti aspetti il dio era celebrato come divinità del grano, e ciò risulta particolarmente evidente nei riti della sua morte e resurrezione. Con solenni riti funebri veniva seppellito un simulacro di O., affinché, morendo nella terra, potesse ritornare nuovamente in vita nel nuovo raccolto. Durante la festa della semina, i sacerdoti seppellivano alcune immagini di O., fatte di terra e grano, che venivano poi riportate alla luce allo spuntare del grano. • Icon. - Il dio è rappresentato in forme antropomorfiche, in piedi o assiso in trono, con il pastorale e il flagello, suoi attributi caratteristici, e con il capo recante una corona. Le scene rappresentate con maggiore frequenza sono quelle del giudizio delle anime, della sua resurrezione e delle sue nozze con Iside.