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Osuna, Pedro Alcántara Téllez-Girón y Guzmán duca di.

Uomo politico spagnolo. Figlio del conte Pedro di O. (1537-90), il negoziatore dell'unione del Portogallo alla Spagna, trascorse l'infanzia a Napoli, dove suo padre era stato inviato, nel 1582, in qualità di viceré. Ritornato in Spagna nel 1588, venne esiliato da Filippo II a Saragozza, da dove fuggì per recarsi in Francia, poi in Portogallo. Ritornò in Spagna alla morte di Filippo II (1598) e venne nuovamente esiliato dal suo successore Filippo III; tuttavia, grazie alla protezione del primo ministro, il duca di Lerna, di cui era parente, nel 1608 poté fare ritorno in Spagna e fu riammesso a corte. Nominato viceré di Sicilia nel 1612, cercò di limitare il potere dei baroni, traendone anche cospicui vantaggi economici personali. Viceré di Napoli dal 1616, accrebbe enormemente il debito pubblico e si adoperò per rafforzare l'egemonia spagnola in Italia, meditando un intervento diretto, oltre che contro il Piemonte-Savoia, già in guerra dichiarata con la Spagna, anche contro Venezia, considerata la segreta ispiratrice di tutti i nemici della Spagna nel Mediterraneo. Per minare l'egemonia di Venezia nell'Adriatico, si alleò con gli Uscocchi, allestì nel porto di Brindisi una flotta e prese a tramare contro Venezia, insieme con il governatore di Milano, Pedro de Toledo, e l'ambasciatore spagnolo a Venezia, il marchese di Bedmar, che ordì una congiura contro la città lagunare. Il Governo spagnolo formulò contro di lui l'accusa di tendere alla costituzione di uno Stato indipendente e personale nell'Italia meridionale. Richiamato in Spagna, venne destituito dalla carica di viceré di Napoli. Posto sotto processo, morì prima che venisse pronunciata la sentenza (Osuna 1574 - Madrid 1624).