Drammaturgo russo. Figlio di un avvocato civilista e impiegato a sua volta per
qualche tempo presso il tribunale commerciale di Mosca, interruppe gli studi
giuridici per dedicarsi all'attività di drammaturgo. Fece il suo esordio
nel 1847 a Mosca con la commedia
Schizzi di un abitante di Zamoskvorece,
in cui veniva descritto l'ambiente dei mercanti moscoviti. In seguito
affrontò temi che venivano tratti sia dalle antiche cronache russe, sia
da eventi e situazioni della Russia del suo tempo. Estraneo al mondo
dell'aristocrazia e del clero,
O. descrisse con compiuto realismo
l'ambiente della piccola borghesia moscovita, che gli risultava profondamente
familiare. La sua opera aprì la grande stagione del teatro russo del
secondo Ottocento, e trovò autentici continuatori solo in A. Cechov e M.
Gor'kij. Le sue opere più apprezzate sono:
Povertà non è
vizio (1854),
Un posto redditizio (1857),
L'uragano (1860),
che rappresenta le condizioni di soggezione in cui era tenuta la donna russa, ed
è ritenuto da molti il suo capolavoro. Una citazione particolare merita
anche la fiaba drammatica
La fanciulla delle nevi (1872), ispirata ad una
antica leggenda popolare, che fu rappresentata nel 1873 con musiche di
Ciaikovski, e da cui Rimskij-Korsakov trasse un'opera. Tra le altre sue opere:
Con quelli di famiglia ci si arrangia (1850);
La fidanzata povera
(1853);
Voivoda (1865);
Il falso Demetrio (1867);
Tusino
(1867);
Un cuore ardente (1869);
Denaro folle (1870);
La
foresta (1871);
I lupi e le pecore (1875);
Senza dote (1879)
(Mosca 1823 - Šcĕlykovo, Kostroma 1886).