Nell'antica Grecia, ad Atene e nelle città che ne imitavano la
costituzione (Argo, Mileto, Megara), sorta di bando che colpiva il cittadino
ritenuto pericoloso per l'equilibrio interno dello Stato; è detto
così dal frammento di terracotta (
óstrakon) sul quale i
cittadini, riuniti in assemblea nell'agorà, scrivevano il nome del
concittadino da ostracizzare. Non era una pena, né una condanna
all'esilio, ma piuttosto una misura di polizia, tanto che la persona colpita da
o. conservava i suoi beni e continuava a essere protetta dalle leggi
patrie; solo doveva restare fuori dal territorio della città per un tempo
che fu, almeno in origine, di circa 10 anni. Non si sa con precisione quando
l'
o. venne istituito: secondo Aristotele entrò in vigore con la
riforma democratica di Clistene (508 a.C.) per proteggere la democrazia da un
possibile ritorno alla tirannide. Tuttavia non se ne ha notizia prima del 487
a.C., quando fu applicato contro Ipparco, figlio di Pisistrato. ║ Fig. -
Esclusione, emarginazione di qualcuno da un ambiente, un gruppo sociale,
politico e simili. ║ Per estens. - Si può usare anche riferito a
comportamenti, ideologie (
dare l'o. a qualcosa: metterla al bando,
condannarla).