Chim. - Elemento chimico di numero atomico 8, simbolo
O e peso atomico
15,9994. Nella tavola periodica degli elementi costituisce il primo elemento del
VI gruppo, sottogruppo A, e ha come omologhi superiori lo zolfo, il selenio, il
tellurio e il polonio. È un elemento assai diffuso in natura e uno dei
costituenti principali non solo della litosfera, ma anche dell'atmosfera e della
biosfera, cioè dell'insieme degli organismi viventi sul nostro pianeta.
La sua scoperta si fa risalire al 1774, quando A. Priestley lo produsse per
riscaldamento dell'ossido di mercurio ed osservò che esso favorisce la
respirazione e la combustione. Questa esperienza venne ripetuta nel 1777 da H.W.
Scheele, che riconobbe in questo elemento uno dei costituenti dell'aria. Solo A.
Lavoisier, fra il 1781 e il 1784, identificò chiaramente questo elemento,
che chiamò
o., cioè generatore di acidi. Indicò che
esso costituiva circa 1/5 in volume dell'aria atmosferica; inoltre mostrò
come esso venisse a combinarsi con i metalli riscaldati al rosso per formare
calci (cioè ossidi), che potevano poi essere di nuovo decomposti
in
o. e metallo per riscaldamento fuori dal contatto con l'aria. Questo
elemento è di importanza fondamentale nella chimica, sia per la
diffusione sia per la grande reattività. ║
Stato naturale:
l'
o. è l'elemento più abbondante sul nostro pianeta.
È presente nell'aria (21% del volume), nell'acqua (89% della massa) e
nella crosta terrestre (27%). Il corpo umano è costituito per il 65% in
peso circa da
o. Nell'universo l'
o. è uno degli elementi
più abbondanti (ne esistono 2,15·10
7 atomi per ogni atomo
di silicio); è preceduto soltanto dall'idrogeno e dall'elio. L'
o.
presenta tre isotopi stabili:
16O,
17O e
18O,
le cui abbondanze relative sono rispettivamente 99,759%, 0,037% e 0,204%. Questa
composizione isotopica è la media dell'
o. esistente sulla Terra;
essa può però subire delle variazioni: ad esempio, le acque marine
sono più ricche di isotopi pesanti perché questi hanno meno
tendenza a evaporare. Il peso atomico dell'
o. è inferiore a 16
perché si adotta una scala in cui l'isotopo 12 del carbonio ha peso
12,0000, nella quale l'isotopo 16 dell'
o. pesa 15,994915. L'
o.
libero, come esiste nell'aria, si presenta in due forme allotropiche: l'una,
detta sempre
o., con molecola biatomica O
2 e l'altra, detta
ozono, con molecola triatomica O
3. Si può anche
preparare, in opportune condizioni, l'
o. atomico O, dotato di
elevatissima reattività. Esso, però, è stabile solo alle
altissime temperature, mentre in altre condizioni si combina velocemente dando
molecole biatomiche e, in certi casi, anche una piccola percentuale di ozono.
L'
o. esistente nell'atmosfera viene continuamente distrutto nella
respirazione di piante e animali, nella ossidazione di minerali e composti
organici, nella combustione, tutte operazioni che trasformano l'
o. libero
in combinato. L'operazione inversa viene condotta dalle piante fotosintetiche e
da alcune reazioni di decomposizione dell'acqua esistente nell'atmosfera da
parte delle radiazioni solari. ║
Preparazione: in laboratorio
l'
o. può essere preparato con vari procedimenti. 1) Decomposizione
termica di sostanze ossidanti come il clorato potassico, il permanganato sodico,
l'ossido di bario, l'ossido di mercurio. Ad esempio, con il clorato potassico si
ha la reazione:
2KClO
3 → 2KCl +
3O
2In certi casi si possono sfruttare anche reazioni
reversibili come la seguente:
2BaO + O
2 
BaO
2L'ossido di bario BaO si trasforma nel
biossido BaO
2 per moderato riscaldamento in aria; per forte
riscaldamento, invece, si ha la reazione opposta. Se questa viene condotta in
assenza di aria (cioè in recipiente chiuso) si può recuperare
o. Questo processo ciclico è stato anche usato industrialmente. 2)
Elettrolisi dell'acqua, resa conduttrice con l'aggiunta di una certa
quantità di un acido o di un sale; di comune impiego sono l'acido
solforico o l'idrossido di potassio. L'operazione viene condotta in celle
elettrolitiche; la tensione teorica da applicare è 1,23 Volt che,
praticamente, sale a 1,8 ÷ 2 Volt. L'
o. si separa all'anodo, mentre
al catodo si separa idrogeno. 3) Distillazione frazionata dell'aria liquida, a
bassissima temperatura. Dato che l'azoto è molto più volatile
dell'
o., questo contiene circa il 50% di
o., invece del 20% circa
come nell'aria gassosa. Il metodo più economico è il frazionamento
dell'aria liquida, che viene condotto in appositi impianti anche di grandi
dimensioni. Si ottiene un gas puro (98% circa), quanto basta per la maggior
parte delle applicazioni industriali; ovviamente, se necessario, se ne
può fare un'ulteriore purificazione. Il metodo elettrolitico ha avuto una
notevole diffusione prima dell'avvento del frazionamento dell'aria e anche dopo
per la produzione di idrogeno, essendo l'
o. un sottoprodotto obbligato.
║
Proprietà fisiche: l'
o. è un gas incolore,
inodore e insapore, più pesante dell'aria. Posto uguale all'unità
il peso specifico di questa, esso pesa 1,10535. Un litro di
o. in
condizioni normali (0 °C e 760 mmHg di pressione) pesa 1,42895 g.
Può venire liquefatto purché si scenda a una temperatura inferiore
a quella critica (-119 °C) e si operi a una pressione superiore a quella
critica (49,7 atmosfere). Liquido, si presenta di colore azzurro chiaro,
paramagnetico. Anche il solido ha lo stesso colore. Bolle a –183 °C;
fonde a –218,8 °C. Liquido, alla temperatura di ebollizione, ha peso
specifico 1,14 (rispetto all'acqua a 4 °C). Cristallizza nel sistema
cubico; il solido a -252,5°C ha peso specifico 1,426. La sua
solubilità in acqua è limitata a freddo (48,9 cm
3 di
o. saturano un litro di acqua a 0°C) e diminuisce all'aumentare
della temperatura (26 cm
3 a 30 °C e 17 cm
3 a 100
°C, sempre per un litro di acqua). Si scioglie bene nell'argento fuso;
nell'alcool etilico la solubilità è molto limitata. Ricordiamo
alcune fra le altre sue caratteristiche principali:
Raggio covalente (Å)
|
0,73
|
Raggio ionico (Å): valenza –2
|
1,40
|
valenza +6
|
0,09
|
Volume atomico
|
14,0
|
Energia di prima ionizzazione (kcal/g-atomo)
|
314
|
Calore specifico (cal/g.°C)
|
0,218
|
Conducibilità termica (cal/cm·s.°C)
|
0,00006
|
Calore di fusione (kcal/g-atomo)
|
0,053
|
Calore di vaporizzazione (kcal/g-atomo)
|
0,815
|
Tensione superficiale (liquido, a –183 °C, dine/cm)
|
13,2
|
Elettronegatività di Pauling
|
3,5
|
Struttura elettronica
|
1 s²2s²2p4
|
L'
o. ha sei elettroni nello strato più esterno (strato
di valenza) e tende, quindi, a portarsi ad otto elettroni stabilendo dei legami
chimici. ║
Proprietà chimiche: l'
o. si combina con
tutti gli elementi della tavola periodica, con la sola eccezione di alcuni gas
nobili. Con quasi tutti gli elementi, la combinazione avviene con estrema
facilità; in alcuni casi (idrogeno, carbonio, metalli come magnesio,
alluminio, zinco, ecc., in polvere) essa ha un decorso esplosivo. Si tratta di
solito di reazioni molto favorite, che portano alla formazione di ossidi degli
elementi; spesso esse devono essere innescate con la temperatura o con opportuni
catalizzatori. Il carbonio e quasi tutti i suoi composti bruciano con
o.
con formazione di anidride carbonica (o ossido di carbonio), acqua e altri
eventuali prodotti. Queste reazioni vengono dette di combustione o di
ossidazione e sono sempre fortemente esotermiche. La combustione di legna,
carbon fossile, idrocarburi liquidi e gassosi, ecc. viene abitualmente sfruttata
come mezzo più semplice per la generazione di calore; a sua volta questo
può essere impiegato per generare altre forme di energia (chimica,
meccanica, elettrica, ecc.) come pure per il riscaldamento domestico e
industriale, la cottura dei cibi, per favorire reazioni chimiche e così
via. In tali reazioni l'
o. viene detto
comburente, mentre l'altro
composto che reagisce viene detto
combustibile. Solo le reazioni nucleari
si prevede potranno sostituire in parte la combustione come fonte primaria di
energia. Le sostanze che bruciano in aria bruciano anche in
o. puro, di
solito con reazioni molto più violente. La presenza dell'azoto nell'aria
esercita, infatti, una limitazione della velocità di combustione, sia
raffreddando la fiamma (l'azoto è un inerte che, dovendo venir
riscaldato, assorbe calore) sia perché la presenza dell'azoto limita la
velocità con cui l'
o. giunge nella zona di combustione per
diffusione. Le sostanze che derivano dalla combinazione di
o. con altri
elementi, cioè i composti binari dell'
o., detti genericamente
ossidi, vengono spesso distinti in due classi: ossidi veri e propri e
anidridi. Si tratta di una distinzione formale, perché esistono sostanze
che si possono classificare in entrambi i gruppi. In linea di massima sono
ossidi veri e propri i composti con i metalli alcalini e alcalino-terrosi che, a
contatto con acqua, generano degli
idrossidi; sono invece anidridi i
composti binari dell'
o. che, a contatto con acqua, generano
acidi
ossigenati (od
ossiacidi); talvolta queste reazioni sono impedite per
motivi termodinamici o cinetici e sono quindi puramente formali. Gli ossidi di
silicio, di ferro, di alluminio e di titanio, oltre che di idrogeno (acqua),
sono molto abbondanti in natura. I sali degli acidi derivati da questi ossidi, e
particolarmente da quello di silicio SiO
2, detto
silice, che
dà formalmente i sali detti
silicati, sono pure molto abbondanti.
I silicati costituiscono la maggior parte delle rocce del nostro pianeta. La
maggior parte degli acidi sono ossigenati, cioè contengono uno o
più atomi di
o. nella loro molecola; fanno eccezione a questo gli
acidi alogenidrici e alcuni altri (acido solfidrico, cianidrico, fluoacidi,
ecc.). ║
Funzione biologica: il corpo umano è composto per
lo più da
o., sia questo presente come acqua sia sotto forma di
composti più complessi (proteine, amminoacidi, grassi, ecc.). Le stesse
reazioni, da cui l'organismo trae l'energia necessaria al suo funzionamento e
alla rigenerazione dei suoi tessuti, derivano da un'ossidazione demolitiva degli
alimenti, condotta per stadi successivi, gli ultimi dei quali avvengono a
livello delle singole cellule viventi. Il metabolismo è un fenomeno
complesso, assimilabile per certi aspetti alla combustione, ma enormemente
più perfezionato. Necessita di
o. libero per compiere
un'ossidazione delle sostanze alimentari e ha, come maggiori prodotti, acqua, e
anidride carbonica ed energia. Le reazioni di ossidazione sono però tutte
catalitiche ed estremamente selettive: attraverso l'intervento di enzimi, le
grosse molecole di alimenti vengono successivamente trasformate in molecole
sempre più semplici, con una lunga sequenza di reazioni. Ad esempio, il
glucosio viene demolito attraverso 11 reazioni successive ad acido lattico;
questo entra a far parte di un ciclo di ossidazione detto
ciclo di Krebs
che comprende, a sua volta, 10 reazioni principali e numerose altre collaterali.
Il risultato finale di una rivoluzione di questo ciclo si può
schematizzare con la reazione:
CH
3 - COOH + 2O
2
→ 2CO
2 + 2H
2O
di ossidazione completa di
acido acetico, che è una reazione produttrice di energia. In
realtà, nel nostro organismo non viene ossidato l'acido acetico: la
reazione ora scritta è l'equivalente di tutto il complesso di reazioni
prima citato. Reazioni altrettanto complesse avvengono nella demolizione
ossidativa dei grassi, degli amminoacidi (costituenti delle proteine) e di tutti
gli altri alimenti. Le sostanze alimentari utili, selezionate dagli alimenti
attraverso il fenomeno della digestione, che ne effettua anche una parziale
demolizione, vengono trasportate alle singole cellule attraverso la circolazione
sanguigna. Con lo stesso mezzo viene anche trasportato l'
o., che nei
polmoni si scioglie nel sangue combinandosi reversibilmente con l'emoglobina di
questo. Le cellule assorbono dal sangue sia il comburente (sostanze alimentari)
sia il combustibile (
o.); all'interno della cellula avvengono i fenomeni
citati di ossidazione. I prodotti di rifiuto vengono versati nel sangue
(direttamente o attraverso il sistema linfatico); in particolare, l'anidride
carbonica si scioglie in questo e viene poi liberata a livello polmonare ed
espirata. Un'imponente serie di meccanismi si incarica di operare una continua
depurazione del sangue. Oltre all'
o. combinato reversibilmente con
l'emoglobina, esiste anche dell'
o. disciolto nel sangue, detto
o.
libero. La tabella riporta dei valori indicativi delle quantità di
o. sciolto nel sangue completo, in cm
3 di questo gas per 100
cm
3 di sangue.
Sangue
|
Libero
|
Combinato
|
Totale
|
Arterioso
|
Uomo
|
0,3
|
20,0
|
20,3
|
Donna
|
0,3
|
17,6
|
17,9
|
Venoso
|
Uomo
|
0,1
|
15,3
|
15,3
|
Donna
|
0,1
|
13,6
|
13,7
|
Capacità
|
Uomo
|
20,4
|
Donna
|
18,0
|
Come si può osservare, nel sangue arterioso il contenuto
totale del sangue in
o. è molto prossimo alla capacità
totale (nell'uomo 20,3 contro 20,4 cm
3 per 100 cm
3; nella
donna 17,9 contro 18,0), dato che, in condizioni normali, il sangue viene
ossigenato a fondo nei polmoni. Nella stessa sede vengono liberate acqua e
anidride carbonica, per cui l'effetto netto della respirazione consiste nella
scomparsa di
o. e nella comparsa di anidride carbonica e acqua. Un uomo
di medio peso, nelle 24 ore di un giorno, con un regime alimentare misto,
consuma dai 120 ai 200 l di
o. attraverso la respirazione. Dato che
l'aria inspirata ed espirata nello stesso tempo ammonta a circa 20.000 l, questa
viene emessa con un tenore di
o. inferiore dello 0,5 ÷ 1% rispetto a
quello dell'aria inspirata. Questi dati hanno solo un valore indicativo. In
realtà, il consumo di
o. è molto variabile secondo il
regime alimentare e, di conseguenza, varia anche la quantità di anidride
carbonica liberata. Anche la quantità di aria inspirata ed espirata varia
notevolmente da un soggetto all'altro e secondo le condizioni di lavoro. Un
uomo, generalmente, ha un ricambio di aria di 7,4 l/min in condizioni di riposo;
questo valore sale a 30 per un lavoro leggero e a 60 per un lavoro pesante, con
punte fino a 90. I corrispondenti valori per una donna media sono
rispettivamente 4,5, 16,3 e 24,5 l/min. La determinazione dell'
o.
consumato è importante per il calcolo del metabolismo basale. ║
Usi: l'
o. puro trova numerosissime applicazioni in campi svariati.
In medicina è utilizzato nei casi di insufficienza respiratoria acuta.
Aria compressa arricchita di
o. viene impiegata in bombole per
autorespiratori, apparecchi destinati ad assicurare la respirazione in assenza
di aria o in condizioni di aria rarefatta (sott'acqua, a quote elevate, nelle
miniere e in altri luoghi in cui sono presenti gas nocivi). In questi casi si
può utilizzare anche
o. puro, sia in bombole a pressione, con
regolatore della pressione di erogazione, sia generato per decomposizione di
perossidi di metalli alcalini, i cui prodotti di decomposizione assorbono anche
l'anidride carbonica liberata nella respirazione. Spesso l'
o. per
autorespiratori è miscelato con un gas inerte quale l'elio. L'
o.
viene anche impiegato per sbiancare diversi prodotti industriali, mediante
ossidazione. Nel taglio dei metalli è comune l'impiego di
o. in
bombole a pressione che, miscelato con idrogeno o acetilene nel cannello
ossidrico, viene acceso all'uscita di questo. La combustione dell'idrogeno o
dell'acetilene in atmosfera di
o. produce una fiamma che ha una
temperatura molto elevata, sufficiente per il taglio e la saldatura dei metalli
anche ferrosi. Il maggior consumo di
o. si ha in metallurgia, per
reazioni di affinazione dei metalli, e negli altiforni. Anche nell'industria
chimica si ha un notevole consumo di
o., per reazioni di ossidazione che
non possono essere condotte con aria in quanto o non avvengono, o la separazione
dei prodotti sarebbe complicata dalla presenza di azoto e degli altri gas che
compongono l'aria. L'
o. viene, inoltre, impiegato come comburente per
razzi e missili. ║
Ciclo dell'o.: viene così denominato
l'insieme degli scambi fra atmosfera, acqua, crosta terrestre e organismi
viventi che subisce questo elemento sia come tale sia sotto forma di suoi
composti. L'
o. totale esistente sulla Terra ammonta a
6·10
16 t. La grande maggioranza di questo è contenuto
nelle rocce, nei depositi di carbonati e nelle acque; quantità importanti
sono anche presenti in altri sedimenti, quali solfati, silicati, ossidi, ecc.,
nell'atmosfera e nella biosfera, cioè nell'insieme degli esseri viventi
sul nostro pianeta. ║
Origine dell'o.: si fa risalire la comparsa
dell'
o. libero a un periodo che può variare fra 1,8 e 3 miliardi
di anni fa. La presenza di
o. libero, almeno in piccole quantità,
è legata alla formazione di minerali di ferro ossidati, come si ritrovano
in diverse parti della crosta terrestre. Uno dei meccanismi possibili è
la decomposizione dell'acqua in alta quota, per fotolisi da parte delle
radiazioni solari, secondo una reazione del tipo:
2H
2O
→ 2H
2 + O
2che è stata dimostrata
possibile. Per diversi motivi si ritiene che questa reazione, che genera
o. libero perché l'idrogeno così prodotto si disperde nel
vuoto (per cui non si ha possibilità di ricombinazione), abbia una scarsa
importanza nella formazione dell'
o. libero nell'atmosfera terrestre. Il
maggior contributo sembra sia stato dato, a partire da circa 2 miliardi di anni
fa, dai primi organismi autotrofi, sviluppatisi o nelle profondità delle
acque o nei sedimenti, al riparo dalle radiazioni UV (ultraviolette) del Sole,
letali per ogni forma di vita. Alla decomposizione di acqua operata da questi si
deve probabilmente l'
o. presente nelle acque, dalle quali avvenne la
precipitazione dei sedimenti di rocce ferrifere che contengono ferro trivalente.
In un periodo successivo comparvero le prime cellule fotosintetiche,
probabilmente al riparo di uno strato di acqua, che iniziarono a produrre
o. libero per decomposizione dell'anidride carbonica, formando nel
contempo una certa quantità di materia organica. L'aumento dell'
o.
presente nell'atmosfera portò alla formazione di una fascia di ozono,
generato dall'
o. liberato in alta quota per effetto delle radiazioni UV
del Sole, nella stratosfera. Questa fascia si poté formare solo quando il
tenore di
o. nell'atmosfera giunse all'1% circa dell'attuale. Essa
però produsse un vigoroso aumento dell'
o. libero in quanto,
costituendo uno schermo per le radiazioni UV del Sole, permise la formazione di
una densa flora di microorganismi fotosintetici (fitoplancton) sulla superficie
delle acque. Il fenomeno era autoesaltante perché un aumento di
o.
comportava un rafforzarsi di questo strato e quindi un maggior assorbimento
delle radiazioni UV. Circa 1,3 miliardi di anni fa comparvero i primi organismi
con metabolismo ossidativo, cioè che traevano energia dalla ossidazione
di sostanze, assorbendo
o. dall'atmosfera o dalle acque; furono i
precursori degli attuali animali. 800 milioni di anni fa, quando l'
o.
aveva una concentrazione nell'atmosfera pari al 2 ÷ 3% dell'attuale, si
ebbe la comparsa dei primi metazoi, accanto a un grande sviluppo del
fitoplancton. Da quel periodo in poi l'
o. venne aumentando gradatamente,
fino a giungere al livello attuale circa 80 milioni di anni fa, quando
già erano comparsi piante e animali superiori (mammiferi inclusi). Che in
tutto questo la fotolisi e la perdita di idrogeno dall'atmosfera verso il vuoto
sia un meccanismo relativamente poco importante, si ricava da alcune
considerazioni sulla stima del rapporto fra
o. totale presente sul
pianeta e carbonio totale: si osserva che il rapporto carbonio/
o.
è circa 12/32, lo stesso che esiste nell'anidride carbonica
CO
2, che era probabilmente il gas contenente
o. di gran lunga
più abbondante sulla Terra prima che iniziasse la formazione
dell'
o. libero. Se la fotolisi avesse giocato un ruolo più
importante ci sarebbe stato un eccesso di carbonio. ║
Situazione
attuale: la concentrazione di
o. libero nell'atmosfera è
stabile ormai da circa 80 milioni di anni, né può subire
variazioni molto brusche per le notevoli inerzie che esistono in questo ciclo.
L'insieme delle trasmigrazioni che regolano il passaggio da una sfera all'altra
del nostro pianeta è però molto complesso. Si devono fare
particolari osservazioni. A)
Atmosfera (complesso dei gas liberi
esistenti, come involucro esterno della Terra): ha scambi con la idrosfera
(insieme delle acque del globo), con la litosfera (mantello solido della Terra),
con la biosfera (insieme degli esseri viventi del globo) e con lo spazio
interno. Come si è detto, in essa si ha la formazione di
o. per
fotolisi dell'acqua e perdita dell'idrogeno, più leggero, verso lo spazio
vuoto. Con l'idrosfera essa è in equilibrio attraverso uno scambio di
o. sia libero (O
2) sia combinato in composti come l'anidride
carbonica CO
2, o l'acqua H
2O. Con la litosfera esistono
gli stessi scambi, ma in generale l'atmosfera cede più
o. di
quello che riceve, mentre si verifica l'opposto per la CO
2. Questa,
infatti, si genera per decomposizione di sostanze organiche; l'
o.,
invece, viene fissato dalla litosfera attraverso l'ossidazione di minerali.
Verso la biosfera lo scambio è diverso, a seconda che si tratti di
animali e piante non fotosintetiche, o piante fotosintetiche. Con i primi essa
cede
o. ricevendo in cambio soprattutto CO
2 e, in
quantità minore, anche H
2O. Con le piante fotosintetiche il
senso è inverso: l'atmosfera cede la CO
2 ricavando in cambio
dell'
o. B)
Idrosfera: oltre agli scambi detti con la atmosfera,
scambia anche acqua e anidride carbonica (in forma di carbonati e bicarbonati)
con la litosfera. Inoltre essa cede
o. e riceve materiale organico dalla
biosfera, per la decomposizione degli animali e piante marini morti. C)
Biosfera (animali): assorbe
o. dall'atmosfera e materiale organico
dalla biosfera (piante), cedendo anidride carbonica e acqua all'atmosfera e
materiale organico all'idrosfera e alla litosfera. D)
Biosfera (piante
fotosintetiche): riceve dall'atmosfera anidride carbonica e cede in cambio
o. e quantità minori di acqua. Cede sostanza organica alla
litosfera e alla idrosfera, mentre riceve acqua e altre sostanze dalla
litosfera. Questo complesso di scambi non sempre è in condizioni di
parità; ad esempio, la litosfera assorbe più
o. di quanta
anidride carbonica emette. Inoltre essa, attraverso l'emissione di gas
vulcanici, ricchi fra l'altro di ossido di carbonio CO, può sottrarre
o. libero, perché il CO tende a combinarsi con questo per formare
CO
2. I vari scambi avvengono con velocità diverse: ad esempio,
l'anidride carbonica esistente nell'aria viene continuamente ricambiata con un
ciclo completo di 300 anni; cioè tutto viene fissato e di nuovo liberato
in tale lasso di tempo. L'acqua esistente nell'atmosfera ha invece un ciclo di
circa 2.000 anni, vale a dire che ogni anno viene decomposta e ricombinata una
quantità di acqua pari a un duemilionesimo di quella che esiste
nell'atmosfera. È, quindi, evidente che questo meccanismo di generazione
di
o. è insignificante rispetto alla formazione e decomposizione
dell'anidride carbonica. Il ciclo dell'
o. si basa, dunque, sulle seguenti
funzioni:
fotosintesi clorofilliana che, partendo da acqua e anidride
carbonica, porta alla formazione di carboidrati e alla liberazione di tutto
l'
o. contenuto nella CO
2 stessa;
respirazione che,
assorbendo
o. utilizzato per la demolizione ossidativa di sostanze
alimentari (organiche), emette una quantità di CO
2 superiore
all'equivalente di
o. assorbito e acqua. Le due reazioni si possono
schematizzare in modo semplice, considerando per i carboidrati la formula
generica (CH
2O)
n, dove
n è indeterminato,
variando da un carboidrato all'altro. Per la fotosintesi clorofilliana si
ha:
CO
2 + H
2O + (energia) →

(CH
2O)
n + O
2mentre
per la respirazione si può scrivere:

(CH
2O) + O
2 → CO
2 + H
2O +
(energia)
Nel primo caso l'energia è assorbita dal Sole, che
di giorno fa avvenire la fotosintesi clorofilliana; nel secondo caso si tratta
dell'energia liberata all'interno delle cellule dai meccanismi di demolizione
ossidativa degli alimenti, secondo reazioni che forniscono a queste l'energia
necessaria per lo svolgimento delle loro funzioni. Le due reazioni sono
esattamente l'una opposta dell'altra, salvo la forma in cui l'energia
interviene. La prima funzione viene svolta dalle piante fotosintetiche, con
intervento della clorofilla. La seconda viene invece svolta in tutte le cellule
viventi, siano esse animali o vegetali, attraverso una serie complessa di
reazioni nelle quali, per gli animali superiori, si ha intervento di numerose
sostanze altamente catalitiche. In questa fase la presenza di
o. viene
assicurata dal meccanismo di respirazione; nell'uomo l'
o. viene assorbito
dall'aria inspirata nei polmoni e si scioglie nel sangue sia fisicamente sia per
combinazione con l'emoglobina presente, fin quasi a saturarlo. A sua volta il
sangue lo cede alle singole cellule, asportando da esse l'anidride carbonica.
L'
o. in concentrazione elevata è dannoso alle cellule, in quanto
potrebbe comportare l'ossidazione di alcune sostanze fondamentali per il loro
funzionamento; le cellule degli animali superiori contengono comunque dei
granuli (detti
perossisomi) che hanno la funzione di impedire che la
concentrazione di
o. si innalzi troppo. Questa funzione viene da essi
esplicata catalizzando reazioni di ossidazione di altre sostanze, ad esempio
acqua, che viene trasformata in acqua ossigenata. Gli organismi più
semplici, sprovvisti di questo meccanismo di regolazione, vengono sopraffatti da
concentrazioni di
o. nell'atmosfera, superiori anche di qualche percento
a quella attualmente esistente nell'aria (20,8% circa in volume, ovvero 23%
circa in peso).