Luogo o edificio collocato in posizione geografica opportuna, munito delle
attrezzature necessarie per l'osservazione scientifica di astri, eventi naturali
o per il controllo militare di un territorio. ║ Per estens. - Luogo che
permette la vista in direzioni o verso oggetti particolarmente interessanti.
• Encicl. -
O. astronomici: sedi di istituiti specializzati nello
studio degli astri mediante l'osservazione telescopica e nell'elaborazione dei
dati raccolti. Gli
o. astronomici si distinguono principalmente in
o. terrestri, su aerei, a bordo di palloni stratosferici, su razzo o su
satellite. ║
O. terrestri: gli
o. astronomici terrestri sono
stati creati essenzialmente per esplorare la banda visibile. L'astronomia del
visibile ha origini antichissime e l'
o. più antico del mondo
è senz'altro quello di Kyongju nella Corea del Sud. I primi
o.
venivano edificati nei pressi dei luoghi di culto e l'accesso era limitato ai
sacerdoti: si ha notizia di torri per l'osservazione di questo tipo in Egitto, a
Babilonia, in Arabia, in India e in Cina. Nel Medioevo il più importante
fu quello costruito a Samarcanda nel 1428. Nell'Era moderna si parla di
osservazione scientifica vera e propria a partire dal 1610, con Galileo Galilei,
il quale si avvaleva di telescopi sempre più potenti e di vere e proprie
strutture adibite a
o. La più antica specola europea fu costruita
a Kassel da Guglielmo IV mentre in Italia la prima vera specola fu quella posta
sulla torre dell'università di Bologna, nel 1714. Nel XIX sec. fu
introdotta l'analisi spettroscopica delle radiazioni raccolte dal telescopio;
all'inizio del XX sec. si cominciarono a installare telescopi riflettori di
grandi dimensioni e a trasferire gli
o. in località montane. A
questo stesso periodo risale peraltro la costruzione del telescopio Hooker,
installato sul monte Wilson, che consentì enormi progressi nella ricerca
astronomica, offrendo la possibilità di osservare sistematicamente le
galassie più vicine. Per osservare le galassie più lontane, era
tuttavia necessario un telescopio più potente, che fu costruito negli
anni Quaranta e installato sul Monte Palomar. Da allora, la tecnologia ha fatto
ulteriori progressi e ha permesso di realizzare mappe complete del cielo. Ai
giorni nostri esistono organismi nazionali e internazionali che si occupano
della costruzione e della gestione degli
o. nei siti più adatti.
Attualmente esistono più di 400
o.; tra i più importanti si
ricordano quelli europei di Amburgo, dell'Alta Provenza, di La Palma, di
Pulkovo, Simeiz, Mosca; quelli statunitensi di Likk, Harvard e Yerkes; quelli
australiani di Siding Springs e Monte Stromlo; quello sudafricano di Radcliff e
quelli cileni di La Silla e Cerro Tololo. ║
O. aereo: verso la fine
degli anni Sessanta sono stati creati
o. astronomici a bordo di aerei,
per evitare di disturbare l'ambiente atmosferico. Questo tipo di
o.
itinerante consente, peraltro, una copertura totale della superficie celeste ed
è molto utile nello studio di eventi astronomici improvvisi, veloci e
localizzati. ║
O. spaziale: si tratta di strumenti posti su
navicelle innalzate da palloni stratosferici, su razzi o satelliti, privi di
equipaggio. In genere un
o. di questo tipo comprende: un telescopio
munito di sistema di rivelatori, sistema elettronico di elaborazione dei dati
provenienti dai rivelatori, un sistema di telecomunicazioni in grado di inviare
messaggi a terra e di ricevere i comandi. Lo completano le stazioni a terra che
elaborano i dati ricevuti e inviano i comandi. ║
O. geofisico:
insieme di strutture e di attrezzature intese a effettuare misurazioni e
registrazioni, in un lungo lasso di tempo, di grandezze geofisiche. Per ragioni
di opportunità essi sono dislocati il più vicino possibile alle
località in cui avvengono i fenomeni indagati (vette per studiare le
nubi, luoghi marittimi per studiare le maree) e comunque lontane dagli
agglomerati urbani o da altri luoghi in cui l'osservazione possa essere
disturbata.