Quotidiano fondato nel 1864 da monsignor Caccia Dominoni, vescovo ausiliare di
Milano, interessato a sostenere le posizioni del Papato e a osteggiare le
opinioni filoliberali assunte dal clero milanese. Dal 1869 al 1902 la direzione
del giornale passò a don Davide Albertario che ne accentuò il tono
polemico: acceso antisocialista, promosse campagne di stampa in favore delle
classi più povere. Gli successe, nel 1902, Filippo Meda che condusse il
giornale su posizioni democratico-cristiane nel tentativo di favorire l'ingresso
dei cattolici in politica. Nel 1907 il giornale si fuse con "La Lega Lombarda"
prendendo il nome di "L'Unione"; nel 1912 mutò il titolo in "L'Italia"
che, fusosi nel 1968 con "L'Avvenire d'Italia", diede vita all'attuale
"Avvenire".