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Ortogènesi.

Paleont. - Termine introdotto nel 1897 dallo zoologo svizzero Theodor Eimer per indicare la tendenza di un essere vivente ad evolversi seguendo determinate direzioni di sviluppo (evoluzione rettilineare). Fra gli esempi più evidenti di o. si possono ricordare l'evoluzione del cavallo, a partire dall'Eocene, e l'aumento di dimensioni dei proboscidati fra Eocene e Oligocene. L'o. si svolge secondo modalità differenti, spesso concomitanti (svolgimento regressivo e scomparsa di alcuni organi, svolgimento progressivo indefinito, arresto dello svolgimento progressivo). Sono state date numerose interpretazioni dell'o.; la teoria è stata parzialmente modificata dagli studi successivi alla sua formulazione. Mentre Eimer concepì l'o. come evoluzione a direzione definita, Osborn precisò che l'evoluzione è dominata da un processo evolutivo predeterminato tendente a un continuo progresso. Al contrario, Berg parlò di un'o. autonoma, dipendente da fattori dell'organismo, e considerò le variazioni in direzioni determinate favorite da una particolare struttura chimica del protoplasma, per cui la distruzione dell'organismo sarebbe causata dal contrasto esistente nei confronti dell'ambiente. Secondo Simpson, infine, l'evoluzione rettilineare può presentare alcune deviazioni.