Med. - Sindrome clinica caratterizzata dall'eruzione cutanea di chiazze rilevate
e biancastre, talora circondate da un alone arrossato, dette
pomfi, che
inducono un prurito molesto. Compare più frequentemente in individui
adulti, ed è prodotta da molteplici eventi patogenetici. L'
o.
può essere la reazione allergica, da parte di soggetti predisposti, verso
sostanze alimentari (fragole, uova, molluschi, ecc.), farmaci (aspirina,
antibiotici, ecc.), elementi in sospensione (pollini, fumi), azioni di contatto
con sostanze contenute in tessuti o cosmetici; l'
o. è inoltre
causata da stimoli fisici (esposizione a caldo o freddo) o da sostanze prodotte
dallo stesso organismo (ormoni, derivati dal metabolismo). Il meccanismo
dell'
o. consiste nella liberazione da parte dei tessuti di sostanze
biologiche attive, fra cui in primo luogo l'istamina contenuta nel derma, la
quale a sua volta causerebbe la vasodilatazione e l'edema, che si manifestano a
livello cutaneo con la formazione dei pomfi. Tali manifestazioni tendono in
genere a risolversi nel giro di qualche ora. La profilassi mira
all'individuazione e all'allontanamento dell'agente allergizzante; nel
trattamento dell'
o. si ricorre inoltre alla somministrazione di farmaci
antistaminici e simpaticomimetici. Maggiore difficoltà si incontra nella
diagnosi delle forme di
o. cronica, caratterizzata dal protrarsi di
attacchi a intervalli di tempo più o meno brevi. In tal caso si deve
indagare sull'eventuale esposizione a stimoli fisici o a traumi e sulla
possibile presenza di altre affezioni di natura neoplastica o autoimmunitaria.
● Veter. - L'
o. è presente anche nella patologia animale e
può colpire mammiferi domestici come cani e cavalli.