Stats Tweet

Orry, Jean, signore di Vignory.

Uomo politico francese. Formatosi alla scuola di Colbert, si mise presto in luce come alto funzionario al ministero delle Finanze francesi e fu scelto da Luigi XIV come consigliere del giovane nipote Filippo, che seguì in Spagna nel 1702. Per sei anni, con qualche interruzione causata da rivolte di palazzo, diresse la politica spagnola. Nel 1703 presentò un memorandum sui mezzi per incrementare le entrate della Corona, suggerendo l'integrale adozione del sistema amministrativo francese. Egli denunciò il sistema consiliare spagnolo come il principale ostacolo a un efficace funzionamento del Governo e a una politica di riforme. Richiamato a Parigi nel 1704, poté ritornare a Madrid nel 1705, grazie alla protezione della principessa Orsini, sua stretta collaboratrice, e dedicarsi allo studio della riforma amministrativa e finanziaria dello Stato spagnolo. Richiamato ancora a Versailles nel 1706, non ebbe il permesso di recarsi di nuovo in Spagna sino al 1713. Filippo lo insignì di pieni poteri come ispettore generale. Un decreto regio del 1713 diede esecuzione alle proposte da lui formulate sin dal 1702. Una delle sue prime riforme fu l'abolizione di molti uffici, concessioni, pensioni e sussidi, distribuiti con eccessiva larghezza dai sovrani. Scomparve la figura ufficiale del "favorito" e le tassazioni furono distribuite più equamente. Lasciò definitivamente la Spagna nel 1715, poco dopo il matrimonio di Filippo V con Elisabetta Farnese, che assunse le redini del potere, affiancata dal cardinale Alberoni. Per quanto alcune delle innovazioni da lui introdotte venissero annullate dal nuovo Governo, esse lasciarono un'impronta indelebile e segnarono la fine del tradizionale regime spagnolo, togliendo ai Consigli la facoltà di opporsi al re (Parigi 1652-1719).