Operazione mediante la quale una nave viene assicurata ad un molo o al fondale
di porti o rade, in modo da tenerla ferma nell'eventualità di tempeste o
di vento o in presenza di correnti marine. L'
o. varia in ragione
dell'ampiezza del luogo prescelto per l'ancoraggio: così, in golfi o in
ancoraggi aperti, le navi vengono assicurate con un'
ancora al fondo, in
maniera da poter girare attorno al punto di ancoraggio al variare dei venti e
della corrente, mentre in rade ristrette si ricorre ad un ancoraggio con due
ancore di posta, le cui catene tese formano tra di loro un angolo ottuso.
Preferito è l'
o. a boe galleggianti, che evita le lunghe
operazioni di recupero delle ancore alla partenza. L'
o. a banchine,
calate o a moli, si opera con cavi a prua e a poppa, interponendo talvolta tra
la nave e la banchina (nel caso di transatlantici) delle grosse zattere ad
evitare danni al fasciame a seguito della risacca. ║ Per estens. - Il
luogo stesso scelto per ormeggiare; le funi o catene o cime usate per mantenere
ormeggiato il natante.