Diplomatico russo. Figlio naturale dell'influente uomo politico Fëdor
Grigorevič, che aveva ricoperto alte cariche dopo aver partecipato a fianco
dei fratelli al colpo di Stato del 1762, fu riconosciuto dal padre e si mise
presto in luce negli ambienti dell'aristocrazia pietroburghese. Avverso al
Liberalismo, partecipò alla repressione della rivolta decabrista (1825) e
come riconoscimento ottenne dallo zar dapprima il titolo di conte e poi quello
di principe. Ambasciatore a Costantinopoli e poi a Londra, condusse importanti
missioni diplomatiche. Scoppiata la guerra di Crimea nel 1854, fu mandato dallo
zar in missione speciale a Vienna per cercare di fare accettare alle potenze
europee le ultime proposte russe di pace e assicurarsi la neutralità
dell'Austria. Nel 1856 rappresentò la Russia alla Conferenza per la pace
di Parigi e si dimostrò un valido difensore degli interessi dello zar,
riuscendo a condurre i negoziati con abilità e a ridurre le pretese delle
potenze vincitrici (Mosca 1786 - Pietroburgo 1861).