Pittore fiammingo. A partire dal 1518 fu pittore di corte al servizio di
Margherita d'Austria e quindi di Maria d'Ungheria. A corte ebbe modo di venire a
contatto con lo stile italiano di Bellini, Raffaello, Mantegna e Michelangelo,
del quale subì l'influenza. Dipinse soprattutto ritratti (
Georges van
Zelle, 1519) e soggetti sacri (
Trittico della speranza, 1521), ma si
dedicò anche ai disegni per vetrate (chiesa di San Michele a Bruxelles,
1537-38) e per arazzi (
Caccia di Massimiliano, 1521-30) (Bruxelles 1488
circa - 1541).