Poema cavalleresco in ottave di Matteo Maria Boiardo, composto da cinque libri,
di cui l'ultimo interrotto dalla morte dell'autore; i primi vennero pubblicati
nel 1483, gli altri tre nel 1495. L'opera si collega alla ripresa della figura
dell'eroico paladino Orlando, protagonista dei cantari epici medioevali, che
assume ora tratti più marcatamente umani e interessi più terreni,
pur mantenendo le proprie caratteristiche di fiero guerriero cristiano contro i
nemici saraceni. Il racconto si apre con la descrizione del banchetto
organizzato a Parigi da Carlo Magno in occasione della tregua di Pasqua, cui
sono presenti i cavalieri della sua folta corte e anche quelli saraceni,
convenuti per un torneo. Ma le vicende prendono spunto dalla comparsa di
Angelica, la bellissima figlia del re del Catai, e suo fratello, il guerriero
Argalia. Questi sfida a duello i cavalieri cristiani subito innamoratisi della
fanciulla, fra cui Orlando e il cugino Rinaldo, anch'egli valoroso combattente,
promettendo la mano della sorella a chi lo vincerà. Ad avere la meglio
è però il guerriero saraceno Ferraù, ma Angelica si rifiuta
di rispettare l'accordo e, dopo essersi resa invisibile grazie a un anello
magico, fugge. I suoi molti pretendenti, fra cui Orlando e Rinaldo, si lanciano
all'inseguimento. Passando per la foresta delle Ardenne la fuggitiva beve alla
fonte dell'amore, innamorandosi così di Rinaldo, mentre questi beve alla
fonte dell'odio, iniziando quindi a sfuggire Angelica. Nel frattempo un altro
pretendente di Angelica, il saraceno Agricane, mette sotto assedio
Albracà, dove viene però ucciso da Orlando; ma la guerra in
Francia infuria soprattutto per opera dei saraceni, fra i quali si distinguono i
guerrieri Gradasso, Ruggiero, Rodomonte e Ferraù, guidati dal loro re
Agramante. Ripassando per la foresta delle Ardenne, Rinaldo e Angelica, scortata
dal fedele Orlando, bevono nuovamente alle fonti dell'amore e dell'odio, ma
stavolta l'effetto è contrario rispetto a quanto avvenuto in precedenza;
Rinaldo si innamora della fanciulla ed ella comincia invece ad odiarlo, fuggendo
quindi da lui. A causa dell'amore che entrambi nutrono per Angelica, Orlando e
Rinaldo si scontrano, provocando l'intervento di Carlo Magno, che decide di
affidare al duca di Baviera Namo la custodia della ragazza, promettendola a
colui che si dimostrerà più valoroso nella lotta contro i
saraceni. È a questo punto che si interrompe il poema, e da questo punto
la narrazione verrà ripresa da Ariosto, il cui
Orlando furioso si
presenta come una continuazione dell'opera di Boiardo.