Insieme degli studi riguardanti le civiltà che si sono sviluppate nelle
regioni del Medio ed Estremo Oriente o che abbiano risentito di una forte
influenza orientale, come l'Africa settentrionale, che non siano entrate nella
sfera d'influenza della cultura greco-romana, sin dalla preistoria. L'
o.
si interessa quindi delle civiltà dell'Estremo Oriente: sinologia,
iamatologia, civiltà giapponese, indologia, civiltà indiana,
turcologia, ebraistica, iranistica, egittologia (che comprende anche lo studio
della civiltà copta), arabistica, camitologia, ittitologia, assiriologia,
berberistica. I principali settori di studio dell'
o. riguardano la
storia, la religione, l'archeologia e la lingua delle popolazioni asiatiche.
Sono inoltre oggetto di studio specifico i fenomeni letterari e culturali in
genere e le varie fasi storiche del rapporto tra popoli orientali e popolazioni
occidentali. Nell'occidente europeo l'interesse e lo studio per le
civiltà orientali trovarono le loro prime manifestazioni nel Medioevo,
come settore integrante della cultura scientifica dell'epoca. In epoca
rinascimentale iniziarono su larga scala le traduzioni di testi ebraici e arabi.
Ulteriore impulso ricevettero nei secc. XVII e XVIII gli studi di
o. dal
progressivo affermarsi del dominio del colonialismo inglese sulla regione
indiana, che mise a disposizione degli studiosi abbondante materiale sugli
aspetti politici e culturali del subcontinente. In epoca romantica, iniziarono a
essere fondate varie società per lo studio delle civiltà orientali
in Europa e negli Stati Uniti. Tra le principali in Italia ricordiamo il
Collegio dei Cinesi, aperto nel 1732 a Napoli, che in seguito diede vita
all'Istituto Universitario Orientale tuttora attivo, e la Società
Asiatica Italiana, aperta nel 1886 a Firenze. Cattedre di materie orientali sono
attualmente presenti nei maggiori atenei italiani.