Trilogia di Eschilo (458 a.C.) comprendente le tragedie
Agamennone,
Le
Coefore e
Le Eumenidi. Dopo la fine della guerra di Troia, Agamennone
fa ritorno alla sua reggia in Argo, dove la moglie Clitemnestra è pronta
a vendicare la morte della figlia Ifigenia, sacrificata dal marito agli dei per
ottenerne il favore. Tra i prigionieri condotti da Agamennone ad Argo c'è
la profetessa Cassandra, figlia del re Priamo, che annuncia (non creduta dagli
astanti) le intenzioni di Clitemnestra. Di lì a poco infatti la regina
uccide Cassandra e Agamennone con l'aiuto dell'amante Egisto. II coro,
atterrito, esorta Clitemnestra a guardarsi dalla vendetta del figlio Oreste. In
Le Coefore Oreste, figlio di Agamennone, ritorna ad Argo insieme
all'amico Pilade per vendicare la morte del padre. Fattosi riconoscere dalla
sorella Elettra, recatasi, insieme alle coefore sue ancelle, a celebrare riti
funebri sulla tomba di Agamennone, ordisce insieme a lei la vendetta contro la
madre. Con la complicità delle coefore, Oreste entra travestito nella
reggia e uccide Clitemnestra ed Egisto. Quindi, colto da orrore per il delitto
compiuto e già perseguitato dalle Erinni, decide di recarsi al santuario
di Apollo in Delfo, per chiedere aiuto al dio. Al tempio di Delfo (dove inizia
Le Eumenidi) Oreste riceve da Apollo il consiglio di recarsi ad Atene.
Qui giunto, supplica Atena di far cessare la persecuzione delle Furie. La dea
affida il giudizio della contesa fra Oreste e le Erinni a un consesso di saggi
(Areopago). Le due parti ottengono lo stesso numero di voti, ma Oreste vince
grazie al voto favorevole di Atena. Le Erinni, divenute Eumenidi (cioè
benevole), vengono accompagnate in corteo nella sede destinata dal popolo
ateniese al loro culto.