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Orecchino.

Ornamento che si porta a entrambi i lobi dell'orecchio o anche a uno solo, inserito in appositi fori oppure con clip con scatto a molla. ● Encicl. - Di tradizione antichissima, gli o. venivano indossati da entrambi i sessi, come portafortuna, amuleti e segni di potere. Nell'antichità erano semplicissimi cerchi di rame o altro materiale povero. In seguito furono prodotti con metalli preziosi come oro e argento e arricchiti da pietre e smalti e da pendagli di varia foggia, a forma di cono o piramide. In epoca ellenistica si usarono modelli a cerchio ornati di pietre variopinte, mentre presso gli Etruschi si preferirono ancora modelli a cerchio o a rosetta adorni di grossi pendenti a grappolo. L'età romana si caratterizzò per lo sfarzo dei gioielli, e quindi anche degli o., che diventarono ornamenti sgargianti e vistosi, abbelliti da pietre preziose come smeraldi e lapislazzuli. Particolarmente raffinati furono gli o. bizantini; vistosi e molto sontuosi furono i modelli di età medioevale, a cerchio oppure a pendente lungo. In epoca romanica si portarono modelli a forma circolare e ornati di perle e smalti, mentre nel Rinascimento la moda prescrisse fogge varie ed eccentriche, molto elaborate, prodotte in gran parte da abili artigiani italiani. Nel XVIII sec. si impose una maggiore sobrietà e si riscoprì la bellezza assoluta della pietre, che ornarono i gioielli più sontuosi. Oggi l'o. è uno dei monili più apprezzati e usati, nei materiali e nelle fogge più diverse.