Antica città della Grecia, situata sulla sponda occidentale del Lago
Copaide (presso l'attuale Orchomenòs). Abitata già in epoca
preistorica, conobbe grande prosperità, legata soprattutto al commercio,
in epoca micenea; fra i secc. VIII-VI a.C. la sua importanza fu progressivamente
soppiantata da quella di Tebe; riuscì ad affermare la propria
indipendenza rispetto a quest'ultima nel 395 a.C. con l'aiuto di Sparta, ma nel
368 a.C. fu rasa al suolo dai tebani. Ricostruita dai Focesi nel 353 a.C., fu in
seguito nuovamente distrutta dai tebani e poi ricostruita da Filippo II e da
Alessandro Magno. ● Archeol. - Le vicissitudini della città sono
testimoniate dai reperti archeologici. Rimangono resti di capanne circolari del
Neolitico, di case ellittiche dell'Età del Bronzo, e di quelle quadrate
del Protomiceneo. Appartiene al tardo-miceneo la
thòlos detta
tesoro di Minia, rivestita da ardesia con rosette, spirali e fiori. Rimangono
inoltre i resti di un tempio arcaico (secc. IX-VIII), di uno dedicato ad
Asclepio e delle mura, rifatte da Alessandro. ║
Battaglia di O.:
nell'86 a.C. l'esercito di Mitridate VI, guidato da Archelao, fu sconfitto da
Silla.