Denominazione di numerosi strumenti musicali meccanici che azionano in gruppo
diverse fonti sonore in modo da ottenere l'effetto di un'orchestra. Gli
o. furono in auge fra Settecento e Ottocento. Uno dei più
indovinati fu quello ideato e realizzato a Praga da T.A. Kuntz nel 1791,
consistente in una sorta di incrocio tra l'organo e il pianoforte, in cui le
"voci", simili a quelle in uso negli organi veri e propri, riproducevano timbri
diversi, dando l'impressione che numerosi strumenti partecipassero
all'esecuzione della composizione. Notevole fu l'
o. inventato
dall'austriaco Mälzel nel 1807 e denominato
Panharmonikon, per cui
Beethoven scrisse la prima redazione de
La battaglia di Vittoria. Verso
la fine del XIX sec. venne posto in commercio un
o. che aveva la forma di
un armadio e il cui funzionamento era simile a quello di una pianola meccanica:
la corrente elettrica metteva in movimento dei meccanismi per mezzo dei quali,
violini, strumenti a fiato e strumenti a percussione suonavano famosi brani
orchestrali precedentemente registrati su apposito nastro di cartoncino.