Rimatore italiano. In documenti redatti tra il 1242 e il 1257, risulta essere
notaio e giudice. Intorno a lui si venne a creare una piccola scuola poetica,
che si rifaceva ai Siciliani e ancor più a Guittone. Le canzoni e i
sonetti dell'
O. risultano artificiosi e convenzionali, mentre qualche
interessante spunto poetico si ha nelle ballate e nei discorsi. Dante lo cita
nel
De vulgari eloquentia accanto a Guittone e in un celebre passo del
XXIV canto del
Purgatorio (1220 circa - 1290 circa).