Preghiera, di carattere pubblico o privato, con parole proprie o formule fisse.
● Lit. - Formule sacerdotali dette dal ministro. Esse sono previste
all'inizio, all'interno e alla fine di qualsiasi azione liturgica e a seconda
del rito possono assumere forma e lunghezza diverse. ● Lett. - Discorso
ufficiale e solenne, pronunciato in pubblico. ║
O. funebre: elogio
pubblico in onore di un defunto. La consuetudine dell'
o. funebre, tipica
della tradizione romana antica, fu mantenuta dalla Chiesa cristiana primitiva;
sia i Padri della Chiesa greca, tra i quali San Gregorio Nazianzeno e San
Gregorio Nisseno, sia quelli della Chiesa latina, tra i quali Sant'Ambrogio e
San Girolamo Dalmata, ne fecero grande uso, adottandola in genere a scopo
edificante ed educativo nei riguardi dei fedeli. La storia di questo vero e
proprio genere letterario rimase quindi strettamente legato alla storia
dell'oratoria cristiana (V. ORATORIA). Nel XVIII sec. l'oratoria funebre
decadde, seguendo le sorti della letteratura religiosa in genere, ma conobbe
nuova fortuna nel secolo seguente.