(dal latino
os, oris: bocca). Che si riferisce alla bocca. ● Anat.
- Ciò che ha attinenza con la bocca (
cavità o.). ●
Zool. -
Polo o
estremità o.: la parte del corpo in cui si
apre la bocca, in contrapposizione con
aborale. ● Psicol. -
Spazio o.: la prima fase di coscienza dello spazio, derivata dal
movimento di ricerca e di accostamento al seno materno. Il termine è
usato in numerose espressioni del linguaggio psicoanalitico. ║
Fase
o.: primo stadio dello sviluppo libidico e dello sviluppo dell'Io, in cui la
bocca è la fonte principale del piacere. La relazione oggettuale tipica
della fase
o. è l'incorporazione, con il significato di "mangiare"
e di "essere mangiato". Secondo K. Abraham, lo stadio
o. si può
dividere in due sottostadi, quello della suzione e quello del mordere, in cui il
bambino trae grandissimo piacere dal succhiare (fase
o. precoce) e dal
mordere (fase sadico-
o., connessa alla dentizione e all'evidenziarsi
delle componenti aggressive dell'oralità). Gli studi psicoanalitici sono
giunti ad affermare la possibilità della fissazione di un soggetto a
suddetta fase: l'individuo che si è "fissato" a livello
o. non
solo tende a mantenere come primaria (anche se di solito inconscia) zona erogena
la bocca e ad essere fissato alla madre (seno), ma è anche portato ad
oscillazioni depressive dell'umore e all'incapacità di porsi in rapporto
con l'altro in quanto altro da sé, con il conseguente identificarsi con
chi ha di fronte. ║
Carattere o.: modificazione della
personalità che contraddistingue gli individui che presentano una
fissazione o regressione allo stadio
o. I tipici tratti del carattere
o. sono: egocentrismo spiccato, bisogno di continuo contatto fisico,
ottimismo alternato a pessimismo, euforia, loquacità, avidità,
dipendenza. ║
Erotismo o.: piacere sessuale in cui gli "organi"
della libido sono la bocca e le labbra. ║
Sadismo o.: piacere
derivante dal far male mordendo. Nelle fantasie, piacere di mordere e mangiare
in maniera distruttiva (cannibalismo). ● Ling. - Di suono, vocale o
consonantico, non nasale, quindi privo di risonanza nelle fosse nasali. ║
Fatto, detto, trasmesso a voce:
esame o. Nel linguaggio scolastico, il
termine viene utilizzato per ellissi di
esame; viene spesso sostantivato:
l'
o. di italiano. ● Antropol. -
Tradizione o.: comunicazione
culturale che non utilizza la mediazione della scrittura. Da specifici studi
antropologici è emerso che molte società, pur conoscendo forme
grafiche di comunicazione, sono caratterizzate dalla trasmissione in forma
o. della loro cultura. Nelle società dominate dall'oralità
risultano fondamentali le capacità del singolo di ricordare le conoscenze
tradizionali e, addirittura, esistono veri e propri specialisti della parola
(gli sciamani, coloro a cui è demandato il compito di comunicare),
individui che conoscono le formule retoriche adatte a narrare eventi o a
descrivere situazioni significative per il gruppo. Il sapere trasmesso
oralmente, a differenza di quello scritto, è soggetto a continua
ridefinizione ed è di conseguenza un sapere fluido, manipolabile, legato,
oltre che alle capacità del singolo, alla concreta interazione sociale e
alla sua intrinseca dinamicità. Di notevole rilievo, quindi, risulta il
contesto sociale in cui si svolge l'interazione linguistica. All'interno della
vita di un società esistono contesti particolarmente formali, come
riunioni politiche o eventi rituali, in cui alla fluidità tipica
dell'oralità viene imposta una cornice comunicativa costituita da formule
retoriche che cercano di cristallizzare i contenuti trasmessi.