Scrittore italiano. Intraprese l'attività giornalistica ancora molto
giovane, dirigendo "La farfalla" con A. Sommaruga e collaborando a numerosi
periodici, come la "Nuova Antologia" e la "Cronaca bizantina". Corrispondente di
guerra al seguito dei garibaldini in occasione della campagna dell'Erzegovina
(1878), fu docente di Letteratura italiana dal 1885. Si dedicò
all'attività critica e saggistica, conducendo in un breve arco di tempo
importanti studi, raccolti nei volumi:
Le formule del bello e dell'arte
(1877);
Barbarie (1877);
Metrica e poesia (1878);
Il sentimento
della natura nel Poliziano (1884).
O. fu anche poeta e narratore di
qualche pregio. Si ricordano le raccolte poetiche
Momenti (1878) e
Albatro (1882) e i racconti di
La spugna d'Apelle (1882). L'opera
più impegnativa di
O. resta tuttavia il romanzo
L'ultimo
borghese, pubblicato a puntate sul "Giornale di Sicilia" (in volume solo nel
1969): stilisticamente incerto e insicuro, il romanzo è comunque
interessante dal punto di vista documentario. Esso infatti anticipa parzialmente
le novità che si andavano preparando nel panorama narrativo e letterario
degli ultimi anni dell'Ottocento, soprattutto nella rappresentazione di uomini
inetti e della crisi di valori che colpiva la classe dirigente borghese e
liberale (Palermo 1858 - Erice, Trapani 1885).