Med. - Metodo psicanalitico consistente nella somministrazione a pazienti
psicopatici di farmaci ad azione psicodislettica, come la psilocibina, la
mescalina e l'LSD a piccole frazioni di dosaggio. I farmaci utilizzati provocano
fenomeni allucinatori e alterano il rapporto del paziente con la realtà,
che, anche se sveglio, vive in uno stato onirico, sognante, attraverso il quale
rivive con grande chiarezza situazioni conflittuali del suo passato. Questo
metodo ha lo scopo di ottenere la catarsi del paziente, cioè
l'esteriorizzazione, sotto l'effetto del farmaco, dei motivi conflittuali che
stanno alla base della sua psicopatia, con l'effetto di liberare il soggetto dai
conflitti inconsci inespressi. L'
o. è particolarmente impiegata in
situazioni di psiconevrosi le quali nascono appunto da situazioni conflittuali
tra il mondo del inconscio e quello della coscienza, o meglio, secondo le teorie
di Freud, tra gli istinti sessuali repressi e i compromessi dell'Io con le
regole del vivere sociale e con i precetti della morale. Nello stato onirico
ottenuto farmacologicamente, si fanno rivivere al paziente i momenti essenziali
e originari del suo stato conflittuale, che egli tiene nascosti nel inconscio e
quindi non è in grado di esprimere in stato di coscienza vigile: in
questo modo egli prende coscienza della vera causa del suo stato psicopatico. Le
sindromi dove più efficace risulta questo tipo di terapia psicanalitica
sono la nevrosi ossessiva, la nevrosi d'angoscia, l'isteria, lo squilibrio
psicopatico.