(dal latino
uncialis: della dimensione di un'oncia). Paleogr. - Tipo di
scrittura libraria greca e latina, caratteristica per la forma rotondeggiante di
alcune lettere. La scrittura
o. venne utilizzata nei codici sia greci sia
romani in epoca tarda, dal III al VII sec., soprattutto per le edizioni di
lusso. Successivamente il suo utilizzo fu ristretto ai titoli, mentre le sue
forme si facevano sempre più affilate e allungate in senso verticale e si
affermavano varianti locali corsive. Parallelamente a quella
o. si
sviluppò, a partire dal III sec., la scrittura
semionciale. Fra i
codici compilati in scrittura
o. si ricordano il palinsesto vaticano
contenente il
De re publica ciceroniano (IV sec.), il Codice Vaticano con
i Vangeli, il Codice viennese di Tito Livio.