Poeta vietnamita. In polemica con il Confucianesimo ufficiale, si ritirò
a vita contemplativa, professandosi fedele alle tendenze taoiste e buddhiste.
È ricordato come autore del
Cung Oan Ngam Khuc, ovvero
Il
lamento della concubina reale, poemetto di 356 versi, scritto secondo uno
schema di strofe composte da due versi di sette sillabe con rime intrecciate. La
composizione, in cui sono predominanti i temi ispirati al più profondo
pessimismo, si presenta come un fedele specchio dell'epoca in cui fu scritta.
Nella sua produzione dominano i temi dell'opposizione tra destino e
volontà personale, della vanità delle cose umane e
dell'inesorabilità del fato (1741-1798).