Città (1.169.000 ab.) della Russia, nella Siberia occidentale, capoluogo
della provincia omonima. Sorge a 69 m s/m., presso la confluenza nell'Irtiš
del fiume omonimo. Importante nodo ferroviario e stradale, la città
possiede un attivo porto fluviale ed è sede di grandi complessi
industriali (alimentari, petrolchimici, tessili, elettrotecnici, meccanici,
conciari, della gomma). ● St. - Fondata nel 1716 allo scopo di contenere
le spinte espansionistiche dei popoli nomadi delle steppe (Kirghisi), conobbe un
forte sviluppo come avamposto per la colonizzazione russa della Siberia e
divenne un importante centro amministrativo e commerciale della regione. Nel
1918 fu scelta come sede del Governo socialista provvisorio, ma nello stesso
anno fu occupata dalle forze antirivoluzionarie di Kolcak. Già nel 1919,
tuttavia, i Sovietici riuscirono a riprendere il controllo della città.
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Provincia di O. (139.700 kmq; 2.180.000 ab.): si estende nella
Siberia sud-occidentale e ha territorio pianeggiante, solcato dal fiume
Irtiš. L'economia è di tipo agricolo, integrata dall'allevamento e
dallo sfruttamento forestale. L'attività industriale è concentrata
essenzialmente nel capoluogo e in pochi altri centri (Isilkul, Tara,
Kalačinsk).