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Omodèo, Adolfo.

Storico e uomo politico italiano. Frequentò l'università di Palermo dove fu allievo di G. Gentile e dove maturò il suo interesse per le origini del Cristianesimo e l'esegesi dei testi evangelici (Gesù e le origini cristiane 1913; Storia delle origini cristiane, 1921-25; La mistica giovannea, 1930). Partecipò alla prima guerra mondiale come volontario, ma con l'avvento del Fascismo si allontanò da Gentile e si schierò in difesa degli ideali liberali. Di riflesso i suoi interessi si indirizzarono verso la storia ottocentesca e il Risorgimento in particolare, visto come il periodo storico contrassegnato dall'affermarsi del liberalismo: è di questi anni la sua collaborazione alla "Critica" di B. Croce, che polemizzava con l'interpretazione del Risorgimento data dalla storiografia sabauda e fascista. All'attenta disamina del periodo risorgimentale sono dedicate opere quali: L'età del Risorgimento italiano (1931); L'opera politica del conte di Cavour (1940); La leggenda di Carlo Alberto (1941); V. Gioberti e la sua evoluzione politica (1941), nelle quali il pensiero di Mazzini viene rivalutato e Cavour diventa l'emblema del liberalismo ottocentesco. Dopo l'inevitabile allontanamento dal conservatorismo di Croce, in nome di quella "libertà liberatrice" che fu alla base della sua filosofia politica, divenne uno degli esponenti del Partito d'Azione all'interno del CLN di Napoli e fu ministro della Pubblica Istruzione (aprile-giugno 1944) nel secondo Governo Badoglio, sostenendo la necessità di un liberalismo indirizzato alla costituzione di un'unione federale europea. Dopo la sua morte furono pubblicate numerose opere postume: Aspetti del cattolicesimo della Restaurazione (1946), Il senso della storia (1948) e Difesa del Risorgimento (1951), raccolta di scritti risorgimentali (Palermo 1889 - Napoli 1946).