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Omeotermìa.

Biol. - Condizione del corpo in cui la temperatura rimane costante, nonostante il variare delle oscillazioni termiche ambientali e delle produzioni caloriche che si hanno nei processi metabolici. La temperatura, che è data dall'equilibrio tra la quantità di calore prodotta dall'organismo e la quantità che viene dispersa, si mantiene costante, entro certi limiti, per favorire alcune funzioni organiche indispensabili. Tipici animali omeotermi (o a sangue caldo) sono gli uccelli e i mammiferi. Tutti gli altri animali, sia vertebrati sia invertebrati, sono eterotermi (o a sangue freddo). In questi ultimi, a differenza di quanto accade nell'uomo e negli animali superiori, questa regolazione costante della temperatura è molto scarsa. Negli animali omeotermi si ha, sia d'estate sia d'inverno, un'attività nervosa e muscolare costante; si hanno oscillazioni notevoli della temperatura solo quando intervengono processi patologici (febbre), mentre lievi oscillazioni, intorno ai valori medi, dipendono dalla più o meno intensa attività del corpo. Sono tuttavia riscontrabili valori di poco superiori nei giovani e nelle femmine, mentre si registrano valori leggermente inferiori nelle donne durante il ciclo mestruale.