Teoria medico-terapeutica, formulata dal medico tedesco S.F.Ch. Hahnemann, i cui
principi base sono essenzialmente tre. Il primo, detto principio dei simili,
asserisce che il modo migliore per guarire una qualsiasi malattia è
quello di sviluppare artificialmente una malattia somigliante. Pertanto
Hahnemann elaborò una strategia terapeutica che rivolgeva la massima
attenzione alla sintomatologia della persona malata e, successivamente,
utilizzava quei farmaci capaci di determinare sintomi simili a quelli della
malattia che si voleva combattere. In tal modo l'
o. si opponeva alla
medicina tradizionale del tempo, chiamata da Hahnemann allopatia, la quale
trattava i sintomi con rimedi atti a sopprimerli, in ossequio al principio
secondo cui
contraria contrariis curantur, aforisma sostituito da
Hahnemann con il suo opposto:
similia similibus curantur. Il secondo
principio dell'
o. deriva dall'affermazione che, per provocare sintomi
quanto più possibile simili a quelli presentati dal malato, è
necessario individuare il giusto dosaggio del farmaco. Hahnemann asseriva che
l'efficacia di una sostanza è tanto maggiore quanto più bassa
è la sua concentrazione. Inoltre, l'effetto terapeutico della sostanza,
sottoposta a diluizioni infinitesimali, sarebbe stato esaltato da un'azione
manuale di scuotimento della soluzione, chiamata
dinamizzazione: questo
costituisce il terzo principio base dell'
o. di Hahnemann. In tempi
più recenti, la dottrina omeopatica ha subito una serie di revisioni e
adattamenti, giungendo a non ammettere più il principio della
dinamizzazione e rivedendo il principio delle dosi infinitesimali; viene
riconosciuta, inoltre, maggiore importanza al quadro patologico complessivo del
malato, anziché ai soli sintomi primari. La farmacopea omeopatica
utilizza rimedi ottenuti da sostanze minerali, animali e vegetali, introducendo
l'uso di molte piante medicinali. La moderna scienza medica sperimentale nega
all'
o. qualsiasi fondamento razionale e tende ad attribuire i successi di
questa pratica medica all'effetto placebo, per cui l'attenuazione o sparizione
della sintomatologia nel malato sarebbe indotta da suggestione psicologica.
Nonostante le riserve della medicina scientifica, l'
o. si è
diffusa e gode di un certo favore, al punto che anche la legislazione italiana
(L. 146 del 1994) ha sancito la libera commercializzazione dei prodotti
omeopatici.